Milano, 17 feb. (LaPresse) – “Cari amici, dopo quattro anni torno su un palco perché oggi ne vale la pena”. Così l’ex premier Romano Prodi, intervenendo a sorpresa dal palco di piazza del Duomo a Milano nell’appuntamento elettorale del centrosinistra per Umberto Ambrosoli. Dalla piazza si è levato un coro di entusiasmo “Prodi, Prodi”. “Sono venuto qui – ha sottolineato – non per nostalgia o per cercare un ruolo, ma solo per rimarcare l’importanza della sfida lombarda e della sfida italiana. Sono venuto qui per invitarvi a votare uniti e poi torno al mio lavoro”.
LA SQUADRA E’ UNITA. L’ex premier durante il suo discorso di fronte al popolo del centrosinistra spiega che “noi oggi abbiamo una squadra che al governo resterà unità perché ha capito le lezioni del passato, perché fatta da uomini diversi da quelli del passato” e si dice certo che “Bersani ci condurrà tra una settimana alla vittoria”. Parole di stima anche per lo sconfitto Renzi. “Matteo – dice il professore – ha perso le primarie e non ha sbattuto la porta, ha interpretato come si deve, in un grande Paese democratico e in un Partito democratico, le regole della democrazia e sarà una grande risorsa per il nostro futuro”.
AMBROSOLI. Ad Ambrosoli, dice ancora Prodi, spetta il compito “di guidare il rinnovamento etico e civile della Lombardia”, dove “si può voltare pagina” per guardare a quanto c’è di meglio al di sopra delle Alpi e al di sotto degli Appennini”. E proprio il candidato alla presidenza della Regione Lombardia sottolinea la necessità di tornare “all’amore per le regole”, “un patto sul quale si fonda la comunità, per proteggere i più deboli, aiutare chi è svantaggiato, per dimostrare che i forti hanno capito il valore della solidarietà. Io ho fede che i valori forti della nostra comunità alla fine prevarranno”.
IL GIAGUARO. Dal palco di piazza del Duomo Prodi scherza prima dell’ingresso di Bersani. “I miei amici africani – ironizza – mi chiedono perché Bersani ce l’abbia tanto con la smacchiatura dei giaguari. Di solito me la cavo dicendo che ce l’ha tanto anche con i tacchini. Il mio sogno – aggiunge – è vedere Bersani a ‘Porta a porta’ mentre accarezza un giaguaro. Ma non tutti i sogni si realizzano”. A rispondergli è lo stesso segretario del Pd, che in paertura di discorso annuncia che “ancora sette giorni e lo smacchiamo il giaguaro. Posso anche prenderlo in braccio ma preferisco prendere in braccio il tacchino”.
LA COALIZIONE E’ SOLIDA. “Chi si diverte a sfrucugliare dentro la nostra coalizione – dice Bersani – si riposi, noi il nostro patto lo abbiamo fatto con oltre 3 milioni di notai. Ci siamo presentati con la nostra foto di gruppo, non abbiamo mai avuto dubbi”. E poi l’affondo al centrodestra: “Noi siamo coesi, le loro coalizioni di frantumeranno”.
ITALIA CE LA FARA’. Dal segretario del Pd arriva anche un messaggio di speranza. “Finora – spiega – abbiamo fatto buona battaglia perché non abbiamo raccontato favole e non le racconteremo. Noi abbiamo la certezza che l’Italia ce la farà, con la serietà non con le favole”. E ancora: “Le parole chiave della prossima legislatura saranno ‘moralità’ e ‘lavoro’. Si parte dalla riscossa civica, dall’onestà, che è una virtù privata ma anche un bene pubblico. L’onestà è quella cosa che ti fa guardare allo specchio, che ti fa dormire la notte, è quello che ti hanno insegnato tua madre e tuo padre. Chi fa politica non è un’autorità morale, che premino gli onesti e non i furbi”.
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