Roma, 17 gen. (LaPresse) – “Facciamo vedere all’Italia cosa abbiamo fatto in termini di rinnovamento, come abbiamo sconfitto il Porcellum”. Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani ha aperto la campagna elettorale, al teatro Ambra Jovinelli di Roma, rivolgendsosi ai giovani che voteranno per la prima volta alle prossime elezioni politiche. Bersani ha più volte richiamato l’attenzione sull’importanza del “rinnovamento” e del ricambio generazionale affermando che il Pd ha “fatto girare con le primarie la ruota del rinnovamento e la confermeremo anche nelle sfide del governo senza mai spezzare il filo tra generazioni purché vengano avanti i giovani”. Il leader del Pd ha duramente attaccato la destra affermando che si sta svolgendo una campagna elettorale “da cabaret” e che si “sta uscendo dai binari” non parlando dei problemi reali dell’Italia. Non è mancato un duro attacco a Berlusconi e alla sua politica da cui bisogna “uscire dopo 20 anni di spot, inganno, di leggerezza insostenibile e anche di deriva morale”.
Bersani è anche tornato sul tema del nome sui simboli dei partiti affermando che il Pd è “l’unico a non aver messo il nome nel simbolo” e che i “sistemi organizzati su una persona che spesso si sceglie da sola sono un tumore che rendono la democrazia ingessata, inefficace e impotente”. Il segretario del Pd ha concluso il suo intervento al teatro Ambra Jovinelli tornando sui temi reali del Paese come il welfare da riformare, il lavoro che è una “priorità” al centro dell’agenda e concludendo che la vittoria delle elezioni “non sarà una passeggiata” ma “la nostra arma atomica è l’appello al popolo delle primarie”.
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