Roma, 2 gen. (LaPresse) – Un’ora di intervista su Radio1 a ‘Radio Anch’io’ per il presidente del Consiglio dimissionario Mario Monti. Il premier ha affrontato diversi argomenti, dall’anno di Governo alle future elezioni fino ai progetti per una sua eventuale elezione. Secondo Monti, sarà necessaria una larga maggioranza per le riforme istituzionali e per quella elettorale: “Ora – ha precisato – essendo l’obiettivo la crescita e la questione sociale bisognerebbe coalizzare chi è disponibile per le riforme e non per la conservazione”. La prossima legislatura, per il premier, dovrà essere “costituente”. Tra le prime riforme da mettere in atto secondo Monti ci sono la “riduzione del numero dei parlamentari, semplificazione del processo legislativo e un intervento radicale nell’organizzazione territoriale dello Stato”. E poi, ancora, sarà necessario “ridurre la tassazione che grava sul lavoro, sia sui lavoratori sia sulle imprese, e parallelamente ridurre la spesa pubblica”.
Mario Monti spiega poi che il Quirinale non è mai stato il suo obiettivo e che se gli osservatori politici davano la sua elezione come capo dello Stato come probabile, “oggi forse lo è meno”. “La salita in politica – ha spiegato Monti – è una operazione che trasforma dentro la mia coscienza. Se fossi stato tranquillo, avrei avuto prospettive serene ed eventualmente il Quirinale ma non so se sarei stato utile al Paese. Ora mi sentirò meno al di fuori delle parti, e questo mi dà profondo disagio, ma mi sentirò dalla parte del Paese che vuole andare avanti e non frenare”.
Per questo, la salita in politica. Per rendere il Paese “moderno e competitivo lavorando in stretta sinergia con l’Europa e chi, come a sinistra Vendola e Fassina e a destra alcune posizioni del Pdl, si oppone a questo cambiamento”. Una scoccata, poi, anche a chi usa i valori etici “in modo goffo” come arma contro i rivali: “Mi riferisco, per esempio, ad alcuni esponenti del Pdl”. Ma Monti ci tiene a precisare che, per costruire una maggioranza larga, “nei temi a valenza etica (come le coppie omosessuali, ndr) vorremmo lasciare più spazio alle coscienze individuali e al Parlamento. Ferma restando la fermissima tutela della dignità della persona e della vita, non vedremo questi temi al centro del nostro programma”. E ancora un accenno a Berlusconi che “ha usato contro di me armi improprie e si commenta da sè. Spero che gli elettori siano meno confusi di me”. E l’eventualità paventata dal Cavaliere di una commissione d’inchiesta sulla caduta del suo Governo? “Trovo l’idea interessante, stravagante e tardiva. Ma ben venga”.
Il presidente del Consiglio chiude poi con una nota positiva: “Se avrò ancora un ruolo pubblico, avrò il vantaggio di poter agire anziché prevedere. E io so bene cosa va fatto per uscire dalla crisi il più presto possibile. La luce in fondo al tunnel la vedo più vicina, sono più ottimista sul fatto che il tunnel non ci crollerà sulla testa come per un po’ abbiamo rischiato”.
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