Roma, 30 dic. (LaPresse) – “Quando Piero Grasso, procuratore nazionale Antimafia, si candida con il Pd risponde a ‘un imperativo morale’. Quando Enrico Bondi accetta di contribuire a un lavoro di accertamento sulla trasparenza delle candidature commette ‘un vulnus istituzionale’. No, caro Pier Luigi, questa doppia morale non mi convince e mi induce a più amare riflessioni”. Lo sostiene il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, rivolgendosi al leader del Pd Pier Luigi Bersani. “Il Pd – dice ancora Casini – non vuole un’area centrista competitiva e scomoda perchéé preferisce il vecchio ed eterno scontro con Berlusconi, diventato avversario di comodo. In realtà le parole di Bersani confermano che siamo sulla strada giusta”.

“Io ho molta stima e rispetto di Bondi, ma sta facendo un altro mestiere, non può farne un altro”, ha detto Pier Luigi Bersani all’uscita dai seggi elettorali a Piacenza questa mattina, attaccando il commissario per la spending review Enrico Bondi, scelto da Monti per verificare i curricula dei candidati che si richiameranno al suo nome. In tale occasione Bersani ha ribadito, come anticipato da ‘La Repubblica’, la richiesta di chiarezza a Monti: “Non faccio polemica, sono molto rispettoso, ho rapporti ottimi con Monti. Adesso ha scelto di essere una parte politica e quindi io pongo delle domande politiche: perché quando si va davanti agli elettori ci vuole chiarezza”.

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