Torino, 1 dic. (LaPresse) – “Domani sarà l’avvio del lavoro di una grandissima squadra che nel frattempo è diventata uno squadrone” . Così il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, arrivando al Teatro della Vittoria a Torino in occasione del comizio conclusivo della sua campagna per le primarie del centrosinistra, di cui domani si tiene il ballottaggio. “Da lunedì capiremo che non abbiamo bisogno di fuoco amico, perché di avversari ne avremo. Il primo contendente però è il mare di scoramento e sfiducia che c’è nel Paese. Dopo l’illusione ottica di queste primarie, non bisogna far spallucce a questo problema, bisogna prenderlo diretto”. ha detto Bersani, all’inizio del suo comizio di chiusura della campagna delle primarie, a Torino, l’ultimo prima del ballottaggio di domani con Renzi.

“Le proteste hanno ragioni che vanno riconosciute – aggiunge Bersani – ci vuole un Governo forte e serio in questa crisi. Però anche un Governo senza cambiamento non riuscirà in nulla: dobbiamo metterci all’incrocio tra necessità di governo ed esigenza di cambiamento”.

Bersani avverte il popolo del centrosinistra sul pericolo dal fronte degli avversari, in vista delle politiche del 2013: “Non pensiamo- dice Bersani – che questa destra non possa prendere comunque ancora qualche parte di elettorato. Già molte volte c’era ragioni per non votare Berlusconi. Attrezziamoci quindi subito con manovre preventive”.

Nella città del gruppo del Lingotto Bersani ha parlato anche dell’azienda automobilistica: “Fiat non è solo materia sindacale.- ha detto Bersani – Ogni lavoratore ha diritto ad una rappresentanza sindacale quando si decide sul suo futuro. Fossi al Governo, a Marchionne direi che per decentrare le relazioni sindacali va innescato anche un meccanismo di partecipazione”.

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