Roma, 5 nov. (LaPresse) – Il nuovo impianto fiscale della legge di stabilità porta un tesoretto da 6,7 miliardi di euro in tre anni, dal 2013 al 2015. Le stime sono state fornite dai due relatori del provvedimento, Pier Paolo Baretta (Pd) e Renato Brunetta (Pdl). Lo stop alla riduzione di un punto percentuale dei primi due scaglioni delle aliquote Irpef, previsto nel testo licenziato dal Consiglio dei ministri e sul quale il governo ha poi deciso di fare dietrofront, dà vita ad un risparmio di 4,2 miliardi nel 2013, di 6,5 miliardi nel 2014 e di 5,9 miliardi nel 2015. Sottraendo a questa cifra le spese per abolire tetti, franchigie e retroattività di deduzioni e detrazioni fiscali, nonchè per sterilizzare l’aumento dell’Iva dal 10% all’11%, si ottiene un tesoretto di 1,1 miliardi nel 2013, di 3,1 miliardi nel 2014 e di 2,5 miliardi nel 2015.

Il costo per abolire tetti, franchigie e la retroattività di deduzioni e detrazioni fiscali, secondo i calcoli dei relatori, è pari a 1,9 miliardi di euro nel 2013, a un miliardo nel 2014 e sempre a un miliardo nel 2015. Il mancato aumento dell’Iva dal 10% all’11%, invece, comporta un costo di 1,2 miliardi nel 2013, di 2,4 miliardi nel 2014 e sempre di 2,4 miliardi nel 2015.

La legge di stabilità è entrata da oggi nel vivo a Montecitorio: la tagliola dell’ammissibilità ha bocciato oltre la metà degli emendamenti (877 su 1.558) e domani inizierà l’esame delle varie proposte di modifica. Tra quest’ultime arriverà il ripristino del fondo per l’assistenza dei malati di Sla, su cui il Governo ha già dato il proprio assenso: Brunetta ha spiegato che il governo si è impegnato ad assicurare “la stessa cifra stanziata lo scorso anno”. E lo stesso Brunetta ha smorzato anche le preoccupazioni del capogruppo del partito di via dell’Umiltà al Senato, Maurizio Gasparri, su possibili tagli al comparto della sicurezza. “Non ci sono tagli”, ha rassicurato l’ex ministro della Funzione pubblica. “La legge di stabilità – ha aggiunto – dovrebbe incorporare le tematiche legate al comparto sicurezza, ma credo che ci sia un problema di ammissibilità”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata