Roma, 24 ott. (LaPresse) – “Hanno ragione quelli che dicono che l’unico precedente a questa sentenza è quello di Galileo”. Lo afferma il ministro Corrado Clini in merito alla condanna degli scienziati italiani della Commissione Grandi Rischi da parte del Tribunale dell’Aquila per aver dato “informazioni inesatte, incomplete e contraddittorie” sulla pericolosità delle scosse registrate nei sei mesi precedenti al 6 aprile 2009. “Spero – prosegue Clini – che in secondo grado venga del tutto ribaltata”.
Il ministro dell’Ambiente oggi ha respinto le dimissioni che il presidente dell’Ispra, Bernardo De Bernardinis, ha presentato all’indomani della sentenza. Clini, confermando la fiducia nei confronti di De Bernardinis, gli ha chiesto di restare alla guida dell’Istituto superiore per la ricerca ambientale.
Della sentenza è tornato a parlare anche Giuseppe Zamberletti, ormai ex presidente emerito della Commissione grandi rischi, che a Radio24 ha detto di aspettarsi “un passo del governo”, una legge “che metta in una cornice precisa queste responsabilità, evidenziando la responsabilità per dolo, per colpa grave, rispetto alla libertà di espressione e di valutazione, che dev’essere assolutamente garantita”. Il rischio, ha spiegato Zamberletti, “è che o la comunità scientifica, almeno nei suoi vertici più significativi, si rifiuti di partecipare o vi partecipi viziata dal timore e quindi portata sempre a disegnare rischi estremi tanto per non sbagliare”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata