Roma, 19 ott. (LaPresse) – Dopo un’intera giornata di polemiche sulla sua nomina alla presidenza del Maxxi decisa dal ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi, Giovanna Melandri ha deciso: si dimette da parlamentare del Pd. La deputata ha comunicato oggi al capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini di aver avviato le procedure per le dimissioni. La notizia era già stata anticipata questa mattina in un’intervista a Repubblica, in cui la parlamentare diceva di stare valutando le dimissioni. La Melandri preferisce dunque la presidenza del Maxxi, di cui si sente la “madre” per averlo istituito quando era ministro dei Beni culturali, al suo incarico parlamentare.
Ma il gesto della Melandri non è sufficiente e le polemiche proseguono. Maurizio Gasparri, presidente del gruppo Pdl al Senato, spiega che “le dimissioni non bastano” e che il governo dovrebbe bloccare la nomina della Melandri “altrimenti saremo costretti ad opporci con vigore a questa selvaggia lottizzazione”. Stessa reazione anche da parte della Lega Nord che, nella persona di Mario Pittoni, capogruppo in commissione Cultura a Palazzo Madama, chiede al ministro Ornaghi di ritirare la nomina che ritiene “inopportuna” poichè “i cittadini stanno ‘interpretando male’ la scelta caduta su una parlamentare del Pd (cioè straconnotata politicamente) di quinta legislatura, priva di qualsiasi competenza specifica per quel posto”.
Le polemiche non arrivano solo dal centrodestra. Anche il leader di Sel Nichi Vendola giudica la decisione di Ornaghi “una cosa pesante da digerire. Mi pare che non sia un bel gesto da parte del Governo”. E Giulia Rodano, responsabile nazionale Cultura e Istruzione dell’Italia dei valori, chiede al ministro di chiarire la sua decisione che giudica sbagliata per “l’opacità del metodo scelto”. Credo che si tratti di chiarimenti – afferma la Rodano – che aiuterebbero tutti a fare una valutazione molto più chiara e serena e mi auguro che il ministro Ornaghi abbia il buon senso istituzionale di fornirli quanto prima. Altrimenti è difficile sfuggire all’impressione che si tratti dell’ennesima nomina lottizzata”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata