Firenze, 15 ott. (LaPresse) – “Essenziale rimane, più in generale, ogni sforzo volto a superare la spirale di contrapposizioni e ritorsioni che hanno negli anni arrecato danni assai gravi alla credibilità della politica e al prestigio della magistratura”. Così Giorgio Napolitano, intervenendo a Scandicci alla inaugurazione dei corsi di formazione per i magistrati ordinari in tirocinio.

“A trasparenza e coerenza” è stata ispirata “la decisione che a fine luglio ho dovuto prendere sollevando conflitto di attribuzione con la Procura di Palermo dinanzi alla Corte Costituzionale. Decisione obbligata per chi abbia giurato dinanzi al Parlamento di osservare lealmente la Costituzione, e avverta dunque la necessità di una chiara puntualizzazione, nella sola sede appropriata, delle norme poste a tutela del libero svolgimento delle funzioni del Presidente della Repubblica” ha proseguito Napolitano. “Decisione obbligata, quella presa a fine luglio, anche nel riferirsi alla Procura di Palermo, dopo che da essa, e solo da essa nel corso del mio mandato, era stata data pubblica notizia di avvenute intercettazioni di mie conversazioni telefoniche, ed era venuta un’interpretazione difforme da quella che ritengo costituzionalmente legittima delle normative vigenti e della loro applicazione” prosegue Napolitano.

“Il conflitto con la Procura del capoluogo siciliano, volto a sciogliere una delicata questione di rilievo costituzionale, non offusca in alcun modo il massimo apprezzamento e sostegno sempre espresso dalla Presidenza della Repubblica per tutti gli Uffici e i magistrati antimafia che a partire da Palermo hanno portato avanti con fermezza, fino all’estremo sacrificio, la lotta contro la criminalità organizzata, in nome dei principi di giustizia e progresso civile consacrati nella nostra Costituzione” spiega ancora Napolitano. “Come ho detto, rivolgendomi ai magistrati palermitani riuniti in assemblea il 19 luglio scorso, considero innanzitutto un imperativo e un dovere comune giungere alla definizione dell’autentica verità sulla strage di via D’Amelio, sull’assassinio di Paolo Borsellino, procedendo su solide basi d’indagine a fugare ogni ombra e a sanzionare ogni colpa che possano aver pesato su quei tragici eventi e sul successivo sviamento delle indagini e delle relative conclusioni processuali” prosegue Napolitano.

Infine un appello di Napolitano: “Non lasciatevi condizionare e turbare da contrapposizioni e polemiche del passato lontano e ancora vicino. Abbiamo bisogno del vostro sguardo fresco e lucido per rinnovare la giustizia in Italia, per renderla sempre di più degna della fiducia dei cittadini”

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