Bettola (Piacenza), 14 ott. (LaPresse) – “Non ho ancora visto le carte della legge di stabilità, ma se sono così come ho letto allora c’è qualcosa da aggiustare. Aspettiamo di vederla”. Lo ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani inaugurando la sua corsa alle primarie a Bettola, suo paese natale nel piacentino, spiegando di non essere d’accordo con eventuali provvedimenti sulla scuola e “sull’aggressione verso alcuni punti delle politiche sociali che possono colpire i disabili”. “Non siam d’accordo – ha concluso – spero non sia così”.
E’ partita così, da Bettola, la corsa alle primarie del centrosinistra di Bersani. La visita è iniziata dal distributore di benzina appartenuto a suo padre, per poi spostarsi nella piazza del paese. Arrivato in centro, il segretario del Pd è stato accolto dai cori dei compaesani che cantavano: “Un presidente, c’è solo un presidente”. “Ogni mattina mi misurano il tasso di montismo”, ha scherzato poi Bersani, spiegando che sostiene il governo Monti per responsabilità ma che spesso non è d’accordo con i tecnici. “La destra – ha aggiunto – è scomparsa. Abbiamo sostenuto e sosteniamo questo governo e ingoiamo anche qualche boccone amaro perché ci rendiamo conto di come è messa l’Italia. Sosteniamo Monti, però abbiamo promesso lealtà e non abbiamo intenzione di stare zitti”.
“Nella nuova agenda europea – ha sottolineato – ci dobbiamo mettere una nuova agenda italiana. Non l’agenda di Monti o di Bersani, ma un’agenda che metta al centro il lavoro e l’attività economica. Tutto deve girare intorno a questo”, ha concluso, rispondendo alle polemiche sull’assenza dell’agenda Monti nella Carta d’intenti siglata ieri con Sel e Psi.
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