Saint Vincent (Aosta), 14 ott. (LaPresse) – E’ la questione lombarda l’argomento sul quale il popolo del Pdl riunito al tradizionale convegno annuale dei democristiani di Rotondi a Saint Vincent, in provincia di Aosta, vuole più risposte. Tanto che, durante il comizio del segretario Angelino Alfano, è la platea stessa ad esortarlo a prendere una posizione all’indomani della decisione della Lega di abbandonare il governatore della Lombardia, dopo gli ultimi scandali giudiziari. “Noi siamo contrari ad ogni forma di accanimento terapeutico”, annuncia Alfano. E subito precisa: “Ho sentito questa mattina il presidente Formigoni e abbiamo convenuto che sarà lui a scegliere liberamente la data delle elezioni, per il bene della Lombardia, non dei partiti e in questo senso ci affidiamo alla sua responsabilità e saggezza”.

Il segretario liquida come “letture malevole” quelle che vorrebbero vedere nelle sue parole uno gesto per prendere le distanze.

“Sosteniamo Formigoni”, ci tiene a precisare. E su quella che il ministro della Giustizia Paola Severino battezza “una seconda tangentepoli”, tiene la linea dura: “Siamo in presenza di moltissimi ladri, che vanno cacciati ed espulsi dal consesso politico”. E, riferendosi al caso Fiorito, Alfano annuncia: “Siamo stati e saremo inflessibili: tolleranza zero verso chi sporca e macchia la nostra bandiera”. Per far ripartire la politica e, come sostiene anche Ignazio La Russa, “riconquistare gli elettori”, secondo Alfano occorre puntare “sui valori e sulla crescita economica”.

I valori sono quelli tradizionali. “La famiglia è fatta da una mamma, e un papà che si sposano in chiesa e fanno figli”, rimarca il segretario quasi 42enne, dopo aver sottolineato il fatto che il Pd, in una situazione di “crisi”, impegna tempo ad occuparsi “del dibattito sui matrimoni gay”. In economia, invece, serve uno “Stato più leggero, con meno tasse”, che “sia vicino ai lavoratori, a quelli che soffrono, ma anche a chi dà lavoro, alle imprese”. Per questo Alfano propone “il dimezzamento del cuneo fiscale per i nuovi assunti per i primi due anni”. Dell’agenda Monti, il Pdl intende portare avanti “ciò che di buono è stato fatto”, ma rilanciando su aziende e ceto medio. Punti che, “a causa della sinistra che ha condizionato Monti”, non sono, secondo Alfano, stati portati avanti dall’attuale esecutivo.

“Se ci fosse Bersani al governo, ad orientare l’agenda economica sarebbe la Cgil”, attacca. E, riferendosi all’accordo di ieri, rimarca che il patto Bersani-Vendola “senza tanti giri di parole è un patto di sinistra. Non vedo nulla di centro, anzi, è il patto che vede guardare dalla tribuna anche la parte moderata e cattolica del Pd”.

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