Milano, 14 ott. (LaPresse) – “Si va al voto e io sarò certamente in campo ma in una posizione che devo ancora determinare”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, sottolineando di non avere intenzione di farsi da parte “almeno fino al 2015”, intervenendo a Domenica Live su Canale 5.

“AL VOTO IL PRIMA POSSIBILE”. “Mandare in crisi un governo come quello della Regione Lombardia in un momento di crisi come questo – ha spiegato Formigoni – è profondamente sbagliato. Se però vogliono le elezioni anticipate non possono pensare di tenere la Lombardia in agonia fino ad aprile. Cercherò di mandare la Lombardia al voto il più rapidamente possibile”. “E’ inaccettabile – ha sottolineato – quello che la Lega chiede, e cioè una campagna elettorale di sei mesi. Se la Lega lascia l’alleanza, ho il dovere di ridurre i tempi per dare certezze ai lombardi”.

“VINCERO’ DI NUOVO”. Formigoni si è detto pronto alla campagna elettorale e ottimista sulla vittoria: “Il 50% dei lombardi crede in me. Sono stato eletto con il 56%, sono riusciti a portarmi via il 6% degli elettori. Sono convinto di poterli recuperare. Nella prossima campagna elettorale li recupererò. Sarò in campo e mi batterò come un leone e chi mi conosce sa cosa vuol dire”. Il presidente della Lombardia ha sottolineato anche di aver “vinto quattro elezioni su quattro” finora.

NUOVA LEGGE ELETTORALE PRIMA DEL VOTO. “Vorrei prima di andare al voto – ha poi annunciato – che il consiglio regionale approvasse una nuova legge elettorale, togliendo il listino bloccato. Chiederò al consiglio regionale di farlo in tempi rapidissimi, dopo di che andremo al voto”.

“ATTENTA LEGA, POTREBBE CADERE ANCHE IL VENETO”. Senza mai pronunciare la parola “dimissioni”, Formigoni ha minacciato la Lega: “Il Pdl – ha detto – ha molte cose da dire al presidente del Veneto Luca Zaia. Come ha detto il segretario regionale Pdl del Veneto, ‘attenta cara Lega, che in Veneto ci sono tante cose che non funzionano’. Attenzione, si potrebbe fare anche una grande abbinata tra Lombardia e Veneto”. “Se Maroni – ha continuato Formigoni – conferma o non smentisce la posizione di sabato mattina” non c’è alternativa al voto subito in Lombardia. “Se invece la Lega dice ‘siamo stati male interpretati’ c’è sempre uno spazio” per proseguire la legislatura.

“PARLAI A ZAMBETTI, MA HA SEMPRE NEGATO TUTTO”. Sull’assessore Domenico Zambetti, arrestato con l’accusa di aver comprato 4.000 voti dalla ‘ndrangheta, Formigoni ha spiegato: “Io avevo dubbi su di lui. Avevo sentito delle voci. Ma qui a Milano si sentono voci su tutti. Gli ho parlato, più volte, e lui ha sempre negato tutto. Quindi è anche uno spergiuro”.

“EXPO AL SICURO, ZAMBETTI NON AVEVA DELEGHE SU QUESTO”. Per quanto riguarda l’Expo 2015, Formigoni ha sottolineato: “Se la ‘ndrangheta puntava all’Expo può toglierselo dalla testa. Zambetti non aveva nessuna competenza sull’Expo e l’Expo è protetto da una serie di attenzioni”.

“TORNEREI IN VACANZA CON DACCO'”. Formigoni ha detto anche che andrebbe di nuovo in vacanza con Pierangelo Daccò: “Perché no?”, ha risposto alla domanda se se la sentirebbe di fare di nuovo un viaggio con l’uomo condannato a 10 anni per il crac del San Raffaele. “Io ho 65 anni – ha spiegato – e cerco di andare in vacanza due settimane d’estate e una d’inverno. Ma mi sono pagato da solo i miei viaggi”. “Non ho ricevuto nessun vantaggio da Daccò – ha aggiunto – e Daccò non ha ricevuto nessun vantaggio da me. La magistratura sta facendo il suo mestiere. Quando finirà saprete come sono andate le cose”.

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