Napoli, 9 ott. (LaPresse) – Il presidente della provincia di Napoli Luigi Cesaro, del Pdl, si è dimesso dopo l’approvazione, da parte del Consiglio provinciale, di una delibera che stabilisce l’incompatibilità tra la carica di presidente e quella di deputato, due incarichi che lui ricopre contemporaneamente.

L’ESCAMOTAGE PER EVITARE LE ELEZIONI. Le dimissioni erano già state annunciate da Cesaro, che vuole ricandidarsi alle prossime politiche e vuole evitare l’ineleggibilità: per legge sindaci e presidenti di Provincia devono lasciare l’incarico amministrativo almeno sei mesi prima delle elezioni nazionali. L’operazione perciò in realtà è servita a evitare che le sue dimissioni comportassero la fine della legislatura. Con l’incompatibilità, infatti, Cesaro è tecnicamente decaduto e può prendere il suo posto il vicepresidente Ciro Alfano. A presentare la proposta di deliberà è stato un suo collega di partito, Giovanni Bellerè, consigliere Pdl.

LA DELIBERA. La delibera ha raccolto 26 voti a favore e 12 contrari: hanno votato sì tutto il Pdl, l’Udc (che alla provincia di Napoli è in maggioranza con il Pdl) tranne il capogruppo Alfonso Ascione, un consigliere di Fli e uno della Federazione della sinistra. Il no è arrivato da altri due consiglieri di Fli, dal Pd e da Sel. Assente in aula oggi l’Idv.

CESARO: IMPOSSIBILE GOVERNARE CON QUESTI TAGLI. “Il mio è un atto – ha affermato Cesaro, annunciando le dimissioni – che intende testimoniare l’estrema difficoltà, se non addirittura l’impossibilità di amministrare un ente quale la Provincia, che è stato colpito da severissime e assurde misure di spending review. La determinazione dei tagli, che verranno comunicati nella prossima settimana dal Governo, colpirà inevitabilmente i servizi che la Provincia amministra sul territorio e le società partecipate ad essa collegate. Per il presidente si profilano solo due possibilità: o tagliare posti di lavoro e i servizi per i cittadini, o sforare il patto di stabilità, rischiando di portare l’ente al dissesto. Alternative per me assolutamente inconcepibili visto che durante la mia amministrazione ho avuto due priorità assolute: garantire il lavoro ai nostri dipendenti ed attuare una politica finanziaria dell’ente sana, rigorosa e virtuosa”.

CESARO: RESTO IN POLITICA. “Non posso più portare a termine il mandato conferitomi dagli elettori, perché oggettivamente non esistono più le condizioni per poter attuare quello che era il mio programma di governo, iniziato con successo ma nei fatti bloccato dai provvedimenti governativi. Non si esaurisce oggi però il mio impegno per Napoli ed il Mezzogiorno in quanto intendo continuare con immutata determinazione la mia attività politica. Con il partito valuterò il da farsi, anche in riferimento ad una mia eventuale candidatura alle prossime elezioni politiche”.

OPERAZIONE FOTOCOPIA A SALERNO. Cesaro non è solo. Anche il numero uno della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli, infatti, (quello della legge sulla prescrizione), anche lui deputato Pdl, sta facendo lo stesso identico percorso per ricandidarsi alle politiche. I consiglieri salernitani stamane hanno votato – solo la maggioranza, mentre l’opposizione ha lasciato l’aula – una delibera simile a quella dei colleghi napoletani. A sostituire Cirielli sarà il vice Antonio Iannone. Operazione contro la quale il Pd minaccia un ricorso al Tar.

PD: INTERVENGA IL VIMINALE. “Luigi Cesaro ed Edmondo Cirielli sono incompatibili con la legalità”, ha commentato Enzo Amendola, segretario regionale del Pd Campania. “Pur di conservare il potere e fare nomine – ha aggiunto – i presidenti delle Province di Napoli e Salerno si fanno dichiarare incompatibili dal Consiglio per passare lo scettro ai propri vice e continuare a gestire l’amministrazione”. “Ormai nel Pdl – ha proseguito Amendola – si sono specializzati nel doppio e triplo ‘poltronismo’, come testimoniano da tempo i presidenti di Provincia parlamentari, e i sindaci che sono assessori regionali e parlamentari. Questa è la fotografia del Pdl Campania di Nitto Palma e Caldoro: un partito che sequestra le istituzioni ed è allergico alla legalità, al rispetto delle norme, alla sobrietà e alla politica come servizio civile”. “Con le federazioni provinciali di Napoli e Salerno – ha concluso – il Pd Campania i suoi eletti e i parlamentari farà di tutto per fermare questo ennesimo scempio e questa indecenza istituzionale, chiedendo al ministero dell’Interno e ai prefetti di intervenire prontamente”.

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