Torino, 3 ott. (LaPresse) – Dopo il blitz della finanza della settimana scorsa, il consiglio regionale del Piemonte dà un segnale e approva una prima parte della legge della riduzione dei costi della politica: la riduzione dei consiglieri da 60 a 50 e degli assessori da 14 a 11, con la possibilità di nominarne al massimo tre esterni. “Siamo una delle prime Regioni in Italia – spiega il presidente del consiglio Valerio Cattaneo – ad approvare un provvedimento di questo tipo. Sono soddisfatto per il celere iter di approvazione della proposta di modifica statuaria, che comporta una riduzione di spesa di circa 15 milioni di euro in una legislatura”. Per il governatore leghista Roberto Cota, “occorre, anche a dispetto di chi cerca di fare di tutta l’erba un fascio e magari di gettare fango interpretando male il lavoro che si è fatto, tenere duro sulla via intrapresa” della riduzione degli sprechi.
Il sì dell’aula è arrivato dopo circa quattro ore di ostruzionismo portato avanti da Michele Giovine, consigliere regionale dei Pensionati per Cota – condannato in secondo grado per firme false raccolte durante le regionali del 2010 a sostegno del governatore – contrario al provvedimento perchè “populista, frutto dell’invidia di classe e non efficace davvero contro gli sprechi, ma riduttivo della rappresentanza dei territori”. Dopo una riunione di capigruppo, e soprattutto dopo l’aut aut di Cota, che ha minacciato di cacciare dalla sua maggioranza gli oppositori ai provvedimenti anti-sprechi, Giovine ha sciolto le riserve e bloccato l’ostruzionismo.
L’attuale Statuto regionale consente a un solo consigliere di portarlo avanti, e spesso, durante le sedute di consiglio in Piemonte, è accaduto che votazioni importanti venissero bloccate per ore o per giorni. In ogni caso, a parte Giovine, il provvedimento ha soddisfatto tutti. Mario Carossa, capogruppo della Lega Nord e i consiglieri dei piccoli partiti premono però affinchè, quando comincerà la discussione sulla nuova legge elettorale, si tenga conto “della dovuta rappresentanza dei territori”. La riduzione del numero dei consiglieri, con l’attuale norma infatti, secondo loro rischia di non rappresentare piccole porzioni del Piemonte. Soddisfatto anche il Pd. Aldo Reschigna ha anche promesso, già da ieri, come gli altri esponenti dei maggiori partiti, che la “battaglia contro i costi della politica non si ferma qui e che già entro 15 giorni si parlerà di riduzione di rimborsi chilometrici e di gettoni di presenza”. I provvedimenti che non sono stati votati oggi, ma che fanno parte della proposta di legge messa (in parte) al voto nella giornata odierna, ovvero la riduzione del 20 percento dei fondi dati ai gruppi consiliari e l’eliminazione delle autocertificazioni, già da ieri sono stati rinviati alle sedute della prossima settimana, “in attesa che domani il consiglio dei ministri si esprima sul tema dei costi della politica”
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