New York (New York, Usa), 27 set. (LaPresse) – “Dopo le elezioni è giusto che i partiti politici possano presentare un presidente del Consiglio che sia uno di loro e che non sarò io. Certo che se ci fosse una circostanza particolare, se dovesse essere richiesto, considererei la possibilità”. Lo ha detto il premier Mario Monti intervenendo a New York al Council of Foreign Relations, rispondendo alla domanda di un cronista che gli chiedeva se avesse intenzione di candidarsi per un governo bis.

UN GOVERNO ESPERIMENTO. “Si può considerare il mio strano governo – ha spiegato – come un esperimento. Un governo tecnico che cerca di mettere insieme diversi partiti per cercare di tenere sotto controllo la situazione finanziaria”. “Quando sono diventato presidente del Consiglio – ha ricordato – sono arrivato nelle condizioni meno desiderabili per convincere gli altri, perché ci guardavano tutti con molta paura. Avremmo potuto noi causare un’esplosione”. Ma questo non si è verificato, ha continuato, anche grazie agli obblighi imposti dall’Ue, che “possono essere spiacevoli” ma sono “vincoli che modernizzano il Paese e lo rendono più disciplinato”.

MI HA SCOPERTO BERLUSCONI. Parole positive ha usato il premier per il predecessore Silvio Berlusconi: “Non posso assicurare se Berlusconi deciderà di ricandidarsi. E’ stato lui che mi ha scoperto nel 1994, quando sono diventato responsabile della Commissione europea. Ora non è partito per un’isola deserta come alcuni potrebbero pensare, per poi tornare dopo. Lui è in Italia, ma non posso garantire nulla sul suo futuro impegno politico”. Il suo governo, ha aggiunto, aveva avviato riforme per la competitività: “L’industria italiana è forte – ha spiegato Monti – dobbiamo solo sbloccare la sua competitività attraverso le riforme. Anche il governo precedente aveva fatto partire alcune di queste riforme. Se riusciamo a spostare l’attenzione degli italiani dagli show del conflitto politico alle cose positive che l’Italia può fare ci possiamo riuscire”.

AGLI AMERICANI: DOVRESTE LAVORARE MEGLIO. Dopo di che Monti ha anche bacchettato gli americani: “Ritengo – ha detto, rivolgendosi alla platea – che dovreste lavorare molto meglio”. “E’ affascinante – ha aggiunto – vedere agli incontri del G8 e del G20 tanta attenzione, persino intrusiva, ai problemi dell’eurozona. La volontà attiva del presidente Obama di aiutarci a capire è stata estremamente importante. Questo però – ha continuato – porta anche al fatto che gli squilibri fiscali Usa vengano visti come marginali rispetto alla situazione. Sappiamo bene che non è così. Ovviamente non dovrebbe essere impossibile in un Paese maturo come gli Usa esplorare delle modalità bipartisan, il sistema politico dovrebbe avere la capacità di isolare alcune problematiche fondamentali per le generazioni future e affrontarle senza visioni partitiche. Darei il consiglio di provare davvero dal punto di vista politico a fare questo”.

IN EUROZONA SERVE SISTEMA BANCARIO INTEGRATO. Il premier si è soffermato poi sulle vicende dell’eurozona: “Stiamo pensando – ha spiegato – di trasferire maggiore sovranità fiscale a livello europeo con una autorizzazione preventiva europea all’approvazione del budget”. Inoltre, ha sottolineato, “abbiamo bisogno di una supervisione bancaria davvero integrata, non semplicemente la sovrapposizione dei diversi livelli di controllo”. Per questo motivo “il fondo di stabilità dovrebbe coinvolgere anche il sistema bancario”. Ipotesi non attualmente sul tavolo, ma “ci sono cose che non vengono discusse per un giorno o per un anno ma poi tornano”.

Twitter @fabiodeponte

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: , , , , ,