Roma, 20 set. (LaPresse) – Renata Polverini non molla. La governatrice del Lazio sa di non aver ancora vinto la guerra dichiarata “all’antipolitica” lunedì in Consiglio regionale e continua a tenere tutti con il fiato sospeso su un suo possibile passo indietro (“Domani c’è il Consiglio, vediamo” continua a ripetere a chi le chiede delle sue dimissioni). Intanto, però, porta a casa la prima battaglia. Il capogruppo regionale del Pdl, Francesco Battistoni, infatti consegna in mattinata le sue dimissioni – “dimissioni irrevocabili”, dice lasciando via dell’Umiltà – nelle mani del segretario del partito Angelino Alfano. “Non credo – spiega – di essere stato io motivo di frattura, ma ho fatto quello che i colleghi hanno ritenuto giusto fare. Siamo ad arrivati a un punto in cui non posso permettere ulteriori strumentalizzazioni”.

Le buone notizie, però, per la governatrice, finiscono qui. Il nucleo speciale della polizia valutaria della guardia di finanza, agli ordini della procura, infatti, continua le sue indagini. I militari fanno un nuovo blitz alla Pisana per acquisire e verificare le procedure nelle assegnazioni del denaro, comprendere le modalità con cui venivano usati i fondi dati ai gruppi e verificare le affermazioni rese dall’ex capogruppo Pdl Franco Fiorito nell’ambito dell’interrogatorio fiume di ieri. Sotto la lente del procuratore aggiunto Alberto Caperna sarebbero finiti, inoltre, tutti i sedici consiglieri. Su di loro, Fiorito avrebbe consegnato agli inquirenti un vero e proprio ‘database contabile’, ancora tutto da verificare.

Intanto, a far le spese del clamore generato dalla vicenda, è il Pdl. Silvio Berlusconi, per nulla soddisfatto del brutto ritorno d’immagine dopo il caso del ‘Batman di Anagni’, convoca a ora di pranzo lo stato maggiore del partito a palazzo Grazioli. Ci sono il segretario Alfano, Gianni Letta, Maurizio Gasparri, Fabrizio Cicchitto, Gaetano Quagliariello e Ignazio La Russa. A sorpresa, a piedi, arriva anche il dimissionario Battistoni. Nel giro di un paio d’ore i ‘colonnelli’ escono soddisfatti. “Per noi il caso è chiuso, quello che il Pdl doveva fare è stato fatto – ammette La Russa – Solo nelle ultime 48 ore ha fatto cose importanti, ha appoggiato i tagli della Polverini, ha sospeso l’ex capogruppo, ha fatto moral suasion sulle dimissioni del nuovo capogruppo”.

“Berlusconi, come tutti noi, spera che la Polverini vada avanti”, gli fa eco Gasparri. Battistoni, invece, esce in macchina senza rilasciare dichiarazioni. Domani, in Regione, ci sarà una riunione del gruppo per eleggere un nuovo capo. Fonti della Pisana parlano di un ballottaggio tra Chiara Colosimo, la consigliera regionale (la più giovane d’Italia) che ha parlato in aula venerdì scorso durante il Consiglio straordinario convocato da Polverini dopo l’esplosione del caso, e Antonio Cicchetti, ex assessore alla Cultura rimasto in carica solo due mesi a causa del rimpasto dopo l’accordo con l’Udc.

“Speriamo di trovare una mediazione, espressione di tutto il gruppo”, auspica Battistoni. Alle 11, poi, ci sarà il Consiglio che dovrà rendere effettivi i tagli voluti dalla Polverini. Solo dopo l’approvazione delle misure di risparmio, dicono i più, il soldato Renata deciderà il suo destino.

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