Firenze, 15 set. (LaPresse) – Trasparenza assoluta, denaro elettronico e tutto quello che è possibile va pubblicato on line. Queste le poche regole che si è autoimposta la struttura che gestisce e organizza la campagna per le primarie del centrosinistra di Matteo Renzi. A monte di tutto c’è la ‘Fondazione Big Bang’ che ha sede a Pistoia ed è stata fondata nel 2012 e la cui procedura di riconoscimento giuridico è in corso. Il consiglio d’amministrazione è composto da: Alberto Bianchi, presidente e avvocato; i consiglieri sono Giuliano Da Empoli, Marco Carrai, Federico Berruti che è anche sindaco di Savona, Ernesto Carbone. Non ne fa invece parte, come erroneamente riportato da alcuni organi di stampa e da alcuni siti internet, Luigi De Siervo. Revisore dei conti è il commercialista fiorentino Marco Fazzini. La fondazione seguirà le primarie di Renzi, ma non solo, poiché intende svolgere un lavoro più ampio che andrà anche oltre la consultazione per la scelta del candidato premier del centrosinistra. A valle della fondazione c’è poi il ‘Comitato elettorale per la candidatura di Matteo Renzi’ che è stato costituito ad hoc e che sarà chiuso subito dopo le consultazione nel centrosinistra. Presidente del comitato è Marco Carrai, consiglieri sempre l’avvocato Alberto Bianchi e Luca Lotti. “Entrambe le strutture applicheranno regole ferree nel fund raising, ovvero la raccolta fondi” spiega Alberto Bianchi. Innanzitutto non si accettano offerte anonime, fissato poi a 50mila euro il tetto per le offerte da persone fisiche e a 100mila euro per le persone giuridiche. Non saranno accettati contributi da enti o società pubblici o parapubblici. Il grosso della raccolta, in pieno Obama-style, si spera che arrivi dal cosiddetto ‘crowd funding’, ovvero le piccole donazioni dei normali cittadini. Già oggi si può contribuire sul sito di Renzi, ed il conteggio delle offerte via sito è on-line. “Se un contributo accettato in una prima fase perché ritenuto trasparente – spiega Bianchi – si rivelasse invece di origine sospetta potremo restituirlo”. L’obiettivo è pubblicare tutto sul sito internet, per riuscirci però si è in attesa dei chiarimenti necessari dall’authority per la privacy. Sono invece già state limitate, sempre in nome della trasparenza, a soli 100 euro le donazioni in contanti. “Lo staff della campagna userà solo moneta digitale per i pagamenti – spiega Bianchi – infatti doteremo gli organizzatori di carte bancarie prepagate ricaricabili”. Un obiettivo preliminare per la raccolta fondi non c’è, lo fisserà a breve il Pd, e a questo limite di spesa dovrà attenersi il comitato. “I soldi così raccolti li useremo per spot televisivi e radiofonici, per organizzare eventi, per gli alberghi e per il team di supporto che seguirà il sito internet e quant’altro” conclude Bianchi.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata