Roma, 11 set. (LaPresse) – “Purtroppo le aspettative della giornata di ieri sono state in parte deluse speravamo che si riuscisse a interrompere il processo di spegnimento delle celle invece è stato solo rallentato. Si continuerà ma in termini più graduali”. Così il governatore della Sardegna Ugo Cappellacci a Tgcom24. “Adesso l’aspetto fondamentale – dice – è quello legato alle trattative in corso e alla possibilità di concluderle in tempi rapidi per intervenire prima che si spengano le celle. Lo spegnimento non significa la chiusura dell’Alcoa ma rende tutto più difficile e problematico il riavvio, allontanando la speranza di una concreata riapertura dell’azienda”.

“Ho sentito alcuni operai – prosegue Cappellacci – e adesso sono sulla nave e non hanno intenzione di scegliere per protesta. La decisione di Alcoa nasce dal fatto che il processo di fatto è stato già avviato e l’invio di materie prime è stato interrotto. Alla base c’è un atteggiamento molto rigido e un po’ arrogante che non fa onore a un’azienda che opera da molti anni sul territorio e che ha goduto anche di incentivi a carico della bolletta degli italiani”. “L’esito di ieri – afferma Cappellacci – è stato in minima parte corrispondente agli obiettivi. Il ministro ha detto che non è impossibile ma la situazione è talmente drammatica che bisogna mettere in campo il possibile e l’impossibile”.

“Nelle prossime ore ci saranno altri incontri con governo, istituzioni e aziende interessate per sollecitare perché possano dare un’accelerata. Credo che l’incontro sarà a breve che si deve però declinare in termini di ore. In mattinata prenderò contatto con la Glencore per un incontro che si dovrà tenere oggi o domani”, conclude il governatore della Sardegna.

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