Rimini, 22 ago. (LaPresse) – “L’attacco che è stato portato contro di me era e resta ingiusto. Qualcuno ha scritto in queste settimane ‘La sorte di Formigoni è appesa a un filo’. Ma questi non sanno che la materia di cui è fatto questo filo non dipende da loro. Può essere fatto anche di tungsteno. In questo risiede la mia libertà”. Lo ha detto il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, nel suo intervento al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione rispondendo così alle accuse in seguito allo scandalo Daccò, dal quale avrebbe ricevuto impropriamente dei benefit.
“Io so quello che ho fatto e quello che non ho fatto – ha aggiunto Formigoni – e nulla di quello che ho fatto è contrario alla legge. Le vacanze ai Caraibi le ho pagate di tasca mia, ma comunque non le rifarei perché non sono conformi alla mia idea di politica. Se dimostreranno che qualcosa di quello che ho fatto è illecito – ha specificato – allora me ne assumerò ogni responsabilità”.
“Quando l’ho incontrato il Papa – ha ancora detto il governatore lombardo – mi ha detto: prego tutti i giorni per lei. Sono rimasto sconvolto. Gli ho risposto: Grazie Papa, perché ne ho bisogno”. “Qual è il significato di quello che mi stava succedendo? – ha proseguito il governatore – Quale pretesto ho dato io affinché mi succedesse tutto ciò? Devo vivere quello che mi è capitato come spunto di purificazione. Nel Nuovo testamento il Signore parla attraverso le circostanze della vita. Mi sono sentito richiamato fortissimamente. Se il Signore permette che accada tutto ciò vuol dire che è per il mio bene.”
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