Roma, 14 ago. (LaPresse) – “L’esecutivo, per bocca del sottosegretario Catricalà, ha attivato un conflitto con i giudici di Taranto”, invece “qui a Bari, al tavolo degli incontri che ho avuto con l’Ilva e i sindacati, abbiamo scelto un’altra strada rispetto a Roma. E ne sono felice, perché nelle prossime ore la partita potrebbe anche sbloccarsi”. Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, spiega così a Repubblica le azioni messe in campo nelle ultime ore per cercare di sbloccare la situazione dell’Ilva di Taranto. Le richieste della Regione all’azienda riguardano “atti concreti e impegnativi”: “confermare il nuovo stile dell’azienda”, “il dialogo con le parti”, “una svolta radicale su ambiente e salute”.

Qualcosa, spiega Vendola, che “assomiglia molto al cronoprogramma di chi ha disposto il sequestro dell’area a caldo, cioè la Procura”. E il prefetto Ferrante “ha manifestato tutto il suo rispetto per le decisioni dei giudici”. Il piano di ‘bonifica” dell’azienda, da consegnare alla Procura, sarebbe quindi questione “di ore”. Quello che i giudici hanno scritto nelle carte, per il governatore Vendola, contiene “la soluzione, il percorso da compiere per evitare la chiusura, ambientalizzando finalmente la fabbrica”. A patto che l’azienda compia “un gesto forte di stacco definitivo con il passato” per rompere “la spirale fabbrica-malattia”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: