Roma, 19 lug. (LaPresse) – “Non ho mai gridato al complotto e non lo farò adesso” e “non credo affatto che dietro i pubblici ministeri di Palermo, Napoli o Milano ci sia un grande vecchio”. E’ quanto afferma il segretario della Lega, Roberto Maroni, intervistato dal Corriere della sera, in merito alle inchieste condotte a Palermo e, in particolare, a quella del presunto ricatto di Marcello Dell’Utri a Silvio Berlusconi. “Affrontiamo il vero nodo della questione – dice Maroni – l’unico che mi sta a cuore: la trattativa tra Stato e mafia. Io voglio conoscere la verità e credo sia interesse del Paese sapere se uomini delle istituzioni, anche miei predecessori al Viminale, abbiano ceduto alle richieste dei boss. Sono convinto che i magistrati debbano usare qualunque mezzo, naturalmente lecito, per raggiungere questo obiettivo”.

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