Roma, 9 lug. (LaPresse) – “Non c’è niente di peggio di un presidente della Confindustria che invece di tutelare gli interessi complessivi dei suoi associati, specie di quelli più piccoli, si fa carico delle esigenze di pace sociale delle sue aziende: diventa inevitabilmente un prigioniero politico della Cgil”. Così Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, commenta le dichiarazioni di sabato di Squinzi. “Comunque noi siamo consapevoli da tempo dei limiti di fondo di Confindustria e della partecipazione di alcuni dei suoi leader al gioco mediatico, politico, finanziario di un certo establishment italiano e internazionale – aggiunge Cicchitto – per questo per un verso teniamo specialmente conto di ciò che ci dicono i dirigenti di Rete Italia e comunque vogliamo tenere in piedi la nostra autonomia di giudizio”. “Rispetto alla legge sul mercato del lavoro valgono i 7 punti da noi esposti in Parlamento che dovranno trovare a tutti i costi una traduzione legislativa” conclude Cicchitto.

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