Roma, 6 lug. (LaPresse) – Il provvedimento che revisiona le circoscrizioni giudiziarie, approvato in Consiglio dei ministri “è stato definito da molti epocale perché rivoluziona la geografia giudiziaria italiana ferma all’Unità d’Italia”. Lo ha affermato il ministro della Giustizia, Paola Severino nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi, durante la quale ha spiegato che con il taglio dei tribunali previsto dal provvedimento “potremo risparmiare circa 1000 edifici con i loro costi e la loro manutenzione. A quel punto non si potrà non negare il risparmio che ne deriva e che si ottiene non a scapito dell’efficienza della giustizia”. Il decreto è capace, per il guardasigilli, di coniugare “risparmio ed efficienza” perché ha avuto “il coraggio” di “tagliare i rami secchi”.
Tra i criteri per operare il taglio dei tribunali previsto dal provvedimento si è tenuto conto del “parametro legato alla criminalità organizzata” e anche se il decreto “provocherà molte critiche” non è ” una resa alla criminalità. Anzi è il modo migliore per combatterla e chi dice il contrario non è una voce disinteressata”.
Il decreto legge approvato oggi prevedel a riduzione e l’accorpamento di 37 tribunali e di 38 procure (per il Tribunale di Napoli Nord non è previsto l’ufficio di procura, la cui competenza è attribuita alla Procura di Napoli Sud), la soppressione di tutte le 220 sezioni distaccate di tribunale, la ridistribuzione sul territorio del personale amministrativo e dei magistrati restanti, la cui pianta organica, però, non subirà alcun ridimensionamento. Aboliti 674 giudici di pace, “su base di criteri oggettivi senza che questo pesasse sull’economia dell’amministrazione della Giustizia”.
La riduzione degli uffici giudiziari dovrebbe comportare un risparmio di circa 2 milioni 889.597 euro per il 2012, 17 milioni 337.581 per il 2013 e 31 milioni 358.999 per il 2014. “I costi per questa operazione di razionalizzazione – spiega Palazzo Chigi – saranno di entità di gran lunga inferiore rispetto ai vantaggi e ai risparmi che si otterranno a regime e che connoteranno il sistema giudiziario per i prossimi decenni”.
Per quanto riguarda l’edilizia giudiziaria, nei soli casi in cui la sede accorpante non sarà in grado di ospitare gli uffici trasferiti, lo schema di decreto legislativo prevede che possano essere utilizzati, per un periodo fino a cinque anni, gli immobili adibiti a servizio dei tribunali e delle sezioni distaccate soppressi.
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