Roma, 13 giu. (LaPresse) – “Provvederemo nei prossimi giorni a un altro piccolo concentrato di misure per la crescita: non lo chiamerei ‘decreto crescita’ o ‘decreto sviluppo’, ma lo iscriverei in una ‘operazione crescita’ di cui questo provvedimento sarà un altro tassello importante”. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Mario Monti, durante la sua informativa alla Camera sul Consiglio europeo del 28 giugno. “Quando lo valuterete – ha aggiunto il premier rivolgendosi ai deputati – tenete presente che ci vuole tempo affinché gli input per la crescita che immettiamo diano vita a un vero output di crescita”.
“Le nostre banche sono stabili e non hanno finanziato la speculazione”, ha sottolineato Monti, spiegando che “siamo molto sereni per come l’Italia si presenta nel quadro internazionale e ai mercati”, in una condizione “rafforzata rispetto a quella di alcuni mesi fa”. Il primo ministro ha rivendicato i risultati del suo lavoro: “Siamo consapevoli – ha spiegato – delle sfide che abbiamo davanti ma anche del lavoro che in queste aule, nel Governo e nel Paese, è stato fatto in questi mesi”.
Monti ha confermato di non avere intenzione di chiedere un sostegno in sede europea perché avere finanziamenti dall’Ue significa sottoporsi alla trojka, cioè “vedersi seduti, quasi come governatori collettivi” Fmi, Bce e Commissione Ue. “Credo che gli sforzi – ha spiegato – che il popolo italiano sta facendo sarebbero stati ancora più duri da accettare se fossero arrivati perché dettati, come è successo in Grecia, dalla trojka”. Monti ha sottolineato che Roma è pronta a rinunciare ad alcune prerogative nazionali in un quadro di costruzione dell’Europa, ma “altra cosa è dover cedere in modo asimmetrico parte della propria sovranità”.
“Lei – ha risposto in aula il segretario del Pdl, Angelino Alfano – ha il sostegno delle principali forze parlamentari del Paese che all’unisono, ritengo, le danno mandato pieno. Noi tifiamo per l’Italia, saremo idealmente al suo fianco, usi questo consenso in Europa”. “Dica alla Merkel – ha aggiunto però Alfano – che se il Governo tedesco continua” sulla strada del solo rigore e frenando sulle misure per la crescita “il Parlamento italiano potrebbe avere reazioni negative alle politiche della Germania”. Per Alfano occorre introdurre al più presto gli eurobond. “E’ chiaro – ha spiegato – che il rigore e l’austerità saranno a lungo compagni di viaggio dei governati, ma è altrettanto chiaro che la spirale recessiva non si fermerà senza interventi”.
Anche il Pd ha confermato il sostegno al governo: “Noi garantiamo alla sua azione un sostegno pieno, consapevoli del momento”, ha detto il segretario Pier Luigi Berani. “Qui non ci sono palle al piede – ha aggiunto – c’è gente che si sta caricando di una mediazione difficile col Paese, in un momento difficile”.
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