Roma, 13 giu. (LaPresse) – Una mozione di sfiducia perchè “la gestione della problematica, con affermazioni sconcertanti, merita disapprovazione e biasimo”. A due giorni dalla ‘fuga’ dei nuovi dati sugli esodati, Idv e Lega Nord chiedono un passo indietro al ministro del Lavoro, Elsa Fornero: “Il continuo balletto di cifre sul numero degli esodati – si legge nel testo – ha creato una forte tensione sociale ed incrinato il rapporto di fiducia nei riguardi di chi decide della vita lavorativa e del futuro pensionistico degli italiani”. Al centro della mozione depositata alla Camera, la discrepanza tra le cifre contenute nel decreto ministeriale (65 mila) e quelle fornite dall’Inps allo stesso ministro in una relazione che parla di 390.200 esodati. La mozione definisce “grave” il comportamento del ministro dopo l’incontro con i vertici dell’istituto previdenziale: “Il ministro ha taciuto il contenuto di quel documento ed è errato, a parere dei sottoscrittori, il percorso che ostinatamente ha inteso perseguire, ovvero quello di partire dalle risorse per definire i numeri, invece che stabilire prima il numero esatto dei lavoratori coinvolti e per reperire le risorse necessarie”.

La proposta di Idv e Lega ha raccolto anche l’adesione di due deputati del Pdl, Alessandra Mussolini e Lino Miserotti. Protesta anche il Pd: sette parlamentari hanno scritto una lettera al presidente del Consiglio, Mario Monti, affinchè metta in campo “un immediato e fermo intervento” per “porre fine agli atteggiamenti arroganti del ministro Fornero che sfiorano a tratti il disprezzo sia nei confronti del parlamento, sia, cosa ancora più grave, nei confronti dei cittadini”. Il partito del Nazareno, tuttavia, non sposa la linea Idv-Lega, dato che i firmatari sottolineano che non presenteranno una mozione di sfiducia in attesa di un “segnale” del ministro” e “in nome del principio di responsabilità nei confronti del Paese”.

“Si sappia, però – si legge ancora nella lettera – che non possiamo più accettare atteggiamenti che non sarebbero neppure tollerabili se posti in essere dall’amministratore di un’azienda a conduzione familiare, figurarsi da un ministro che si occupa di lavoro e di welfare”. Intanto Fornero, che ieri si era detta disponibile a riferire in parlamento, terrà un’informativa nell’aula della Camera il 19 o il 20 giugno, dopo la decisione della conferenza dei capigruppo di Montecitorio di accogliere la richiesta, in tal senso, del presidente della commissione Lavoro, Silvano Moffa. La titolare del dicastero di via Veneto riferirà anche al Senato, martedì prossimo.

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