Roma, 13 giu. (LaPresse) – “Se fossimo in un settore privato, questo sarebbe un motivo per riconsiderare i vertici. Siamo in un settore pubblico, ci sono le leggi, c’è il parlamento e tutte queste procedure vanno rispettate”. Così il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, a chi le chiedeva se i vertici dell’Inps dovrebbero dimettersi alla luce dei nuovi dati sugli esodati trapelati ieri dallo stesso istituto, che parlano di 390.200 unità a fronte delle 65mila individuate nel decreto del governo. Un ‘balletto’ di cifre che ieri il ministro ha condannato, definendo “deplorevole” la diffusione dei dati contenuti nella relazione dell’Inps.

“Sono usciti dei documenti che contengono numeri parziali – ha spiegato – non spiegati, e questa non è mai una bella cosa. Dare dei numeri così, su questioni che interessano molti italiani, è molto improprio e deresponsabilizzante: è un episodio grave”. “Il ministro – ha aggiunto – non ha mai voluto dire che i numeri non debbono essere dati: dico soltanto che quelli sono parziali e non interpretati”. Fornero ha poi ribadito “l’intenzione seria” del governo “rispetto ad un problema che c’è, ma la cui dimensione esatta non è contenuta in quei numeri, perchè per esempio più di 60mila di quelle persone sono già in pensione o ci stanno andando quest’anno”. “I numeri – ha sottolineato – vanno dati quando sono interamente conosciuti, corretti e corredati da analisi e soluzioni che possono essere spiegati al pubblico. Adesso non siamo in quella situazione”.

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