Roma, 12 giu. (LaPresse) – Maggioranza compatta per consentire “al Paese quell’unità di intenti necessaria a superare la criticità del contesto attuale e a dare all’estero un’immagine coesa” dell’Italia. E’ questa la richiesta del presidente del Consiglio Mario Monti ai leader dei partiti che sostengono il governo, chiamati questa sera in tutta fretta a Palazzo Chigi per un vertice durato un’ora e mezza, durante il quale sarebbe emersa l’intenzione di una mozione unitaria in grado di dare al premier un mandato più forte in vista del prossimo Consiglio europeo, ma anche dell’incontro con il presidente francese Francois Hollande e di quello con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Un vertice che è stato preceduto da una telefonata tra lo stesso Monti e il capo dello Stato, Giorgio Napolitano e da una giornata in cui i mercati finanziari internazionali hanno spinto il presidente del Consiglio a considerare la loro evoluzione una “situazione di emergenza”, resa ancora più difficile perché “coglie l’Italia nel momento in cui deve fronteggiare le conseguenze del terremoto”. Ai tre leader Monti ha illustrato “nel dettaglio” la situazione economica e finanziaria in Europa, “l’atteggiamento che l’Italia assumerà nei prossimi appuntamenti con i capi di governo degli stati membri” e, appunto, “la necessità di coesione delle forze politiche nel sostegno all’azione di risanamento e di crescita condotta dal Governo”.
Ecco allora che i leader di Pdl, Pd e Udc avrebbero voluto confermare la propria lealtà all’esecutivo tecnico mettendo a punto una linea d’azione in grado di chiedere all’Europa misure concrete contro la crisi e per fronteggiare la situazione d’emergenza. Probabile che la mozione verrà presentata in aula alla Camera e non è del tutto escluso che possa essere messa ai voti, dopo l’informativa che Monti terrà domattina. Lo stesso Palazzo Chigi, in una nota ufficiale diffusa al termine dell’incontro ha confermato che da parte di Alfano, Casini e Bersani c’è “il pieno sostegno al Governo e l’impegno a portare sollecitamente a compimento le riforme all’esame del Parlamento e i provvedimenti in corso di elaborazione nell’ambito della spending review”. Dell’esito del colloquio con ‘Abc’, Monti ha immediatamente informato Napolitano e i presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani.
La richiesta di garantire “un’immagine coesa” dell’Italia all’estero, fatta dal premier ai tre leader arriva nel giorno in cui Monti ha dovuto affrontare prima il vertice con il presidente della Confederazione elvetica e ministro delle Finanze, Eveline Widmer-Schlumpf e poi le dichiarazioni del ministro delle Finanze austriaco Maria Fekter, che non ha escluso la prospettiva che l’Italia possa aver necessità di chiedere aiuto ai partner europei nei prossimi mesi, visti gli elevati tassi di interesse che paga per indebitarsi sui mercati finanziari. La risposta del premier è stata puntuale: “Siccome considero del tutto inappropriato che il ministro di uno stato dell’Unione europea commenti in questo modo la situazione di un altro stato membro – ha detto Monti – mi astengo a mia volta dal commentare queste dichiarazioni”. Domani il presidente del Consiglio sarà in aula alla Camera per un’informativa urgente sul vertice informale dei capi di Stato e di Governo dell’Eurozona che si è svolto a Bruxelles il 23 maggio scorso. Un’occasione per il premier per tornare a parlare della necessità di “rafforzare la governance economica europea” e ribadire la necessità che l’Ue “rafforzi il suo impegno nelle politiche della crescita che nella visione comune dell’Italia, della Slovenia e di altri Stati membri non deve essere a scapito della disciplina del bilancio pubblico”.
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