Roma, 8 giu. (LaPresse) – Il Pdl accoglie la sfida e lancia le primarie in autunno per intraprendere la strada del rinnovamento ed evitare che il partito vada allo sfascio. Il segretario Angelino Alfano durante l’ufficio di presidenza del partito ha presentato un documento in sei punti che vede al centro del programma l’utilizzo delle primarie, “quale strumento democratico”, per l’individuazione del candidato premier del partito. E non è tutto. Un “programma forte e costruttivo” come ha detto lo stesso Silvio Berlusconi nel suo intervento, capace di recuperare quegli elettori che “vogliono tornare a votare Pdl” e gli ultimi sondaggi, secondo l’ex presidente del Consiglio, parlano di un 36% di astenuti. Per fare questo nel testo si parla di una stesura che parta dalla gente attraverso delle forme di consultazione anche on line. Nessun nuovo partito, quindi, e rinnovata stima da parte del Cavaliere ad Angelino Alfano, che guiderà il partito verso questa nuova avventura. Immediata la risposta del segretario che nel presentare il documento programmatico del nuovo Pdl ribadisce “che nel nostro Paese ci sono due grandi aree storiche e nella nostra il protagonista è Berlusconi”. Un monito, invece, arriva da Berlusconi agli insoddisfatti. “Nessuna nuova formazione – ha detto – conosciamo l’esperienza di chi è uscito dalla casa madre e si è perso nel nulla”.
“Questa riunione – ha spiegato Alfano riferendosi all’ufficio di presidenza – è molto importante noi abbiamo tenuto una linea coerente da novembre a oggi. Adesso, a maggior ragione, abbiamo lo sguardo proiettato al futuro”. Nei sei punti anche le riforme istituzionali come il presidenzialismo già annunciato e “proposte concrete ad effetto immediato perché si parta subito con la crescita”, ma anche un forte e chiaro messaggio al governo: “Saremo leali con Monti ma non voteremo altre materie contrarie al Paese e agli interessi delle famiglie”. Insomma il Pdl ridimensiona l’appoggio incondizionato all’esecutivo tecnico ed è pronto a puntare i piedi su obiettivi ritenuti sensibili. Nel testo, infine, si fa riferimento anche al futuro dell’Europa e alla “Bce che deve avere un ruolo di prestatrice di ultima istanza”.
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