Roma, 1 giu. (LaPresse) – Silvio Berlusconi torna a Montecitorio e chiama a raccolta i deputati del Pdl dopo la batosta delle amministrative. Questa volta, però, l’ex premier guarda più alla politica del Paese che a quella di partito. Prima compatta e deputati del gruppo: “A nessuno è permesso di mettere in discussione il Pdl”, poi li rassicura e si mette a disposizione “come allenatore: se mi vorrete ancora non mi tirerò indietro” mettendo da parte le illazioni su possibile mire alla poltrona del Quirinale. “A disposizione – dice – non come presidente della Repubblica, non come premier”. Niente Colle quindi e niente Palazzo Chigi, ma secondo quanto riferiscono alcuni partecipanti all’incontro, l’intervento di Berlusconi nell’auletta dei gruppi della Camera, ha assunto spesso i toni di chi su quella poltrone invece vorrebbe sedersi.

“Nell’attuale situazione il nostro Paese non è governabile come dimostrano i 56 governi che ci hanno preceduto, durati in media 11 mesi” ricorda il presidente del Pdl e torna a bacchettare la nostra carta Costituzionale: “Il governo in Italia ha come unico strumento il disegno di legge. Il premier non può revocare un ministro. Il presidente del Consiglio non ha potere di nomina: è tutto delegato al presidente della Repubblica o ai presidenti delle due Camere”. Un Berlusconi a 360 gradi che non può che constatare la tensione sociale a cui l’Italia oggi è costretta: “Mai vista una situazione di questo tipo. Gente sotto choc per il futuro presentato oscuramente”.

Una situazione drammatica per la quale è necessaria una soluzione ed ecco la ricetta del Cavaliere: “Cominciamo a stampare euro noi con la nostra zecca”. La chiama “idea pazza”, probabilmente una provocazione, o meglio una risposta a Mario Monti, che ha preso il suo posto che ieri ha ribadito: “Non dobbiamo cambiare il mandato della banca europea”. “Cosa dobbiamo fare? – si interroga Berlusconi – Dobbiamo andare in Europa e dire: la Bce deve cominciare a stampare moneta”. Meglio allora farlo noi. Su una cosa il presidente non ha dubbi e non ironizza “la Bce – dice – deve cambiare la propria missione. Altrimenti dovremmo avere la forza di dire ‘ciao Euro'”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata