Roma, 16 mag. (LaPresse) – Spazi per norme salva-Berlusconi “non ce ne sono più”, ma sulla corruzione – “un veleno per il Paese” – il governo può andare incontro alla crisi. Giulia Bongiorno, la presidente della commissione Giustizia della Camera, finiana, in una intervista a ‘Repubblica’, lancia nuovamente il suo allarme e ricorda che “proprio sulla giustizia si ruppe l’intesa tra Fini e Berlusconi”. Per Bongiono “in materia di giustizia, all’interno dell’attuale maggioranza, ci sono visioni diametralmente opposte” e “sono molto amareggiata perché oggi si è persa l’occasione di creare una figura di reato di falso in bilancio più efficace rispetto all’attuale. Altri hanno tirato un sospiro di sollievo. Ecco, l’idea che si possa tirare un sospiro di sollievo mi turba”.
La presidente finiana della Commissione Giustizia dice: “Temo che la grande attenzione giustamente riconosciuta alle questioni economiche abbia portato a sottovalutare il peso della questione giustizia, peraltro trascurandone l’incidenza sull’economia”. “Non dimentichiamo – prosegue Bongiorno – che la mala-giustizia uccide l’economia, che gli investitori esteri fuggono quando scoprono che in Italia si può restare impelagati in vicende giudiziarie per un decennio”. Sull’ostruzionismo del Pdl sul ddl anti-corruzione Bongiorno dice: “Sono molto preoccupata perché oggi in un’ora e mezzo abbiamo votato un emendamento: ne abbiamo circa 150 da votare entro la prossima settimana”. Sulla possibilità che il governo cada sulla giustizia Bongiorno la pensa così: “La cosiddetta frattura Fini-Berlusconi nasce sul tema della legalità. Ripeto: sbaglia chi considera la giustizia un tema politico di secondo piano”.
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