Roma, 24 apr. (LaPresse) – “Al regolamento del Senato intendo attenermi come sempre ho fatto e come continuerò a fare nello svolgimento delle mie dimissioni”. La vicepresidente del Senato Rosi Mauro, usa queste parole, al termine di un acceso dibattito, per spiegare all’aula di palazzo Madama che non intende dimettersi dalla carica, come chiestole dal suo partito, la Lega, che l’ha espulsa, e da molti gruppi parlamentari. “Dal banco della presidenza – ha detto Mauro – intendo dare una risposta unicamente istituzionale: personalmente non avrei mai voluto trovarmi in questa situazione, nè mai avrei voluto vi si trovasse l’assemblea del Senato, che mi ha eletto vicepresidente con 161 voti”. “Per senso di responsabilità – prosegue l’ex esponente del Carroccio – ho rimesso nelle mani del presidente Schifani il mandato di vicario”. Spiegando per quali ragioni, a termini di regolamento, non può essere sfiduciata la vicepresidente si è concessa un appunto: “Nella scorsa legislatura – ha fatto notare – due vicepresidenti sono passati ad altri gruppi, senza che questo abbia comportato turbolenze o richieste di dimissioni”.
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