Milano, 15 gen. (LaPresse) – “E’ successa una cosa strana. Ho ricevuto una telefonata che mi annunciava che non avrei più potuto incontrare i militanti della Lega. Mi sono sentito duramente colpito da una sanzione che non comprendevo. Ho scritto tutto il mio rammarico. Evidentemente non sono molto simpatico ai piani alti”. Così l’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni, intervistato da Fabio Fazio durante la trasmissione ‘Che tempo che fa’ su Rai3, a proposito del veto ai comizi impostogli da Bossi ieri e poi ritirato.
“Mi sono commosso per i segnali di affetto ricevuti – ha aggiunto Maroni -. Poi Bossi ha deciso di ritirare un provvedimento che ritengo ingiusto. Tutto è bene quel che finisce bene. Spero sia finita. Perchè noi abbiamo un grande compito: quello di affermare un progetto senza remore e scontri”.
Maroni ha aggiunto che con Bossi “non c’è nessuno scontro” e di avere ricevuto grande affetto dai militanti leghisti tramite post su facebook e richieste di partecipare a congressi.
Riguardo all’operato del governo Monti il leghista ha parlato di “trinomio: tasse, tasse e tasse”. Infine una battuta sul futuro della Lega alle prossime elezioni: “Penso che il Pdl abbia fatto una scelta contraria alla nostra, cioè quella di sostenere il governo Monti, noi invece siamo all’opposizione – ha spiegato – Credo che stando così le cose sarebbe innaturale fare un’alleanza. Credo che la Lega alle prossime elezioni dovrebbe andare da sola”.
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