Roma, 12 ott. (LaPresse) – Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sarà domani in aula alla Camera, mentre il voto di fiducia si svolgerà venerdì. E’ il risultato di una mattinata di tensioni in Parlamento. A Montecitorio si è riunita prima la giunta per il regolamento, che ha stabilito che l’iter del rendiconto 2010, il cui primo articolo è stato bocciato ieri in aula, è concluso. Col risultato che non è possibile per il governo recuperare la situazione proponendo qualche emendamento. Poi è stata la volta della conferenza dei capigruppo, che ha stabilito che Berlusconi potrà parlare in aula domani; e che se, come è molto probabile, porrà la fiducia su un suo discorso programmatico, il voto si svolgerà venerdì.
Il presidente della Camera Gianfranco Fini, intervenendo in aula, ha annunciato che nel pomeriggio si recherà al Quirinale per parlare con il capo dello Stato Giorgio Napolitano, spiegando che le opposizioni gli hanno chiesto di non permettere a Berlusconi di tenere il suo discorso. “I presidenti dei gruppi di opposizione – ha detto Fini – mi hanno chiesto di esporre al presidente della Repubblica le ragioni per cui secondo loro non è possibile dar corso alle comunicazioni del presidente del Consiglio”. “La presidenza della Camera”, ha comunque sottolineato Fini, “ha evidenziato che non può non dare corso alle richieste del governo”. Il presidente della Camera si è riservato quindi la possibilità di convocare “una nuova riunione della conferenza dei capigruppo dopo il mio incontro al Quirinale col presidente Napolitano”.
Intanto al Senato è esploso il caos, con tutti i senatori delle opposizioni che hanno lasciato l’aula. All’esame c’era la nota di aggiornamento sul Documento economico finanziario (Def). La minoranza ha chiesto una sospensione proprio in attesa di conoscere l’iter che il rendiconto del 2010 a Montecitorio doveva assumere. Il presidente di palazzo Madama Renato Schifani, dopo una capigruppo, ha sottoposto la questione al voto dell’assemblea, dove naturalmente la maggioranza aveva i numeri per vincere. In polemica con la decisione i senatori di Pd, Idv, Udc, Api e Fli hanno abbandonato l’aula. A quel punto la maggioranza, rimasta sola in aula, ha prima bocciato la richiesta di sospensione e poi approvato la nota di aggiornamento al Def.
Prima di andare in aula, il Governo si riunirà in un consiglio dei ministri durante il quale secondo fonti del Tesoro, sarà presentato un nuovo ddl sul rendiconto generale dello Stato, la cui prima versione è stata bocciata ieri alla Camera. Il cdm, convocato per le 9, inoltre dovrà autorizzare il Governo a chiedere la fiducia sulle comunicazioni che Silvio Berlusconi farà alla Camera alle 11, subito dopo il cdm.
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