Roma, 8 ott. (LaPresse) – “Mandare Berlusconi a casa per consentirgli di vivere la sua vita tranquillo nelle sue dacie è importante perché di fronte al fatto che il Paese reale é quello della tragedia di Barletta o è quello dei giovani che ieri hanno riempito tutte le piazze o questa di oggi dei lavoratori del pubblico impiego, il capo del governo fugge, va dal suo amico Putin, grande e luminoso esempio di tiranno democratico. Va alla sua festa di compleanno, nella sua dacia. Fugge davanti al paese reale e si rifugia nel paese incantato”. Lo afferma Nichi Vendola, leader di Sel, presente alla manifestazione della Cgil. “Liberarsi da Berlusconi – aggiunge Vendola – é davvero liberarsi da un incubo. É la precondizione per cominciare a parlare della svolta”.
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