Napoli, 27 set. (LaPresse) – Nell’ordinanza del tribunale del riesame di Napoli, per dimostrare che Tarantini è stato indotto a mentire davanti ai giudici, sono state riportate anche alcune conversazioni tra l’imprenditore barese e Valter Lavitola di luglio del 2011. “Ma lui non lo sapeva! Hai capito? Dalle intercettazioni emerge il regalo… Non emerge mai che tu gli dici: ‘Dammi 2mila euro che glieli do a quella sennò non scopa’”, afferma Lavitola riferendosi alle ragazze presentate da Tarantini al premier, Silvio Berlusconi. ‘Gianpi’ ribatte: “Si. In alcune si. Mi chiamano loro e dicono ‘io non vado se tu non mi dai i soldi’”. Il direttore de ‘L’Avanti!’ controbatte: “Ma loro a te chiamano, no tu a lui… E allora lui che ne sa”.
Tarantini prova a spiegare che è evidente che anche Berlusconi sapesse che venivano pagate e Lavitola sbotta: “Ma l’ho capito Gianpaolo! Ma che erano puttane oramai… anzitutto non è reato e seconda cosa l’hanno capito tutto il mondo che sono puttane. Non ci sta una persona al mondo che non pensa che siano puttane”. Per i giudici del tribunale del riesame questa conversazione dimostrerebbe che Tarantini è stato convinto ad affermare nel suo interrogatorio che Berlusconi non sapesse che le ragazze assoldate erano escort.
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