Napoli, 21 set. (LaPresse) – La procura di Napoli ha presentato al gip Amelia Primavera un’istanza di revoca dell’ordinanza con la quale lo stesso magistrato ieri aveva stabilito che la competenza territoriale sul caso del presunto ricatto al premier Silvio Berlusconi da parte di Gianpaolo Tarantini e Valter Lavitola appartiene a Roma. L’ordinanza del gip tenicamente non sarebbe impugnabile ma esiste un precedente in materia. In un caso che risale ad alcuni anni fa la Cassazione stabilì che il gip poteva revocare la propria ordinanza in caso di “fondati motivi”.

Il gip non ha un termine entro il quale esprimersi, ma la procura e il tribunale del riesame auspicano che lo faccia entro il 23 settembre. La procura ha motivato l’istanza di revoca spiegando che lo scambio di denaro tra Tarantini, Lavitola e Berlusconi sarebbe iniziato prima di quanto affermato dai testimoni e quindi, dal momento che non è possibile localizzare il luogo dove avvenne il primo scambio di denaro, la competenza è della procura che per prima ha aperto l’inchiesta.

Secondo il codice penale il reato si consuma con il primo passaggio di denaro. Se avviene all’estero o il luogo dove avviene non è identificabile con certezza è competente la procura che per prima apre un fascicolo sul caso.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata