Milano, 21 set. (LaPresse) – “Il dubbio sollevato dalla Camera sulla possibile natura ministeriale di una delle condotte contestate al presidente del Consiglio è tutto fuorchè ‘ragionevole’ e pone in luce la sua tendenza a proteggere la persona del presidente del Consiglio piuttosto che la sua funzione”. Lo sostiene la procura di Milano nella memoria, redatta dall’avvocato Federico Sorrentino, presentata alla Corte costituzionale per chidere che venga dichiarato inammissibile o infodato il conflitto di attribuzione sul caso Ruby, sollevato da Montecitorio. Il “dubbio” della Camera, si legge nella memoria, “è basato su una supposizione”, ossia che la giovane marocchina fosse la nipote “dell’ex Capo di Stato egiziano” Mubarak, “pacificamente infondata”, “risibile” e che “urta contro il comune buon senso”.

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