Il 20 maggio è la Giornata mondiale. Gli impollinatori hanno un ruolo fondamentale per servizi ecosistema

Le api sono custodi della biodiversità del Pianeta e responsabili di almeno il 90% della natura. La Giornata mondiale delle api – che si celebra ogni 20 maggio – quest’anno con il claim ‘Bee engaged with Youth’ mira a sensibilizzare i giovani sul ruolo fondamentale degli impollinatori nell’equilibrio ecologico. Operose e instancabili, sono ritenute le sentinelle dell’ambiente e grazie al loro continuo lavoro rinnovano uno dei servizi ecosistemici più importanti per il proseguimento della vita.

Le api sono i più importanti impollinatori al mondo; ce ne sono anche altri, ma le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali della Terra. Dalle api dipende il 35% della produzione agricola mondiale per un valore economico stimato di 22 miliardi soltanto per l’Europa. Quasi il 90% di tutte le piante selvatiche con fiore dipende dall’impollinazione animale, mentre delle 1.400 piante che nel mondo producono cibo e prodotti dell’industria l’80% richiede l’impollinazione da parte di animali, non solo api domestiche e selvatiche, ma anche vespe, farfalle e falene, sirfidi, coleotteri, uccelli, pipistrelli ed altri vertebrati.

Ma secondo i dati del Wwf il 40% degli insetti impollinatori nel mondo è a rischio di estinzione. Nel corso degli ultimi anni in Italia l’Efsa “ha registrato perdite di api tra cento e mille volte maggiori di quanto normalmente osservato“. Mentre dalla ricerca sulla perdita della biodiversità di impollinatori, condotta dall’Ipbes già nel 2016, risulta che “il 40% delle specie di api selvatiche e farfalle risulta essere a rischio“.

L’associazione chiede al governo “la rapida adozione del Piano di azione nazionale per la tutela degli insetti impollinatori“. Piano che – prosegue il Wwf – è “previsto dalla Strategia nazionale per la biodiversità, in attuazione della nuova iniziativa dell’Unione europea adottata a gennaio 2023″.

Il Wwf Italia con le sue oasi partecipa attivamente al monitoraggio degli insetti impollinatori, iniziando dalle farfalle, e realizza interventi di ripristino degli habitat per l’alimentazione e il rifugio delle api selvatiche. Dal 2024 le prime tre oasi Wwf parteciperanno attivamente al monitoraggio delle farfalle. Sono 28 le oasi Wwf dove sono stati realizzati interventi di ripristino della natura per favorire l’alimentazione e il rifugio prioritariamente di apoidei selvatici attraverso la semina di fiori nettariferi e polliniferi e la collocazione di nidi artificiali. Gli apicoltori hanno “da tempo lanciato l’allarme per la drastica riduzione del numero e della produttività degli alveari. Il cambiamento climatico, insieme alle pratiche agricole intensive che prevedono l’utilizzo di pesticidi pericolosi per le api e gli altri impollinatori mettono in pericolo questo inestimabile patrimonio dell’agricoltura italiana sottoposto a monitoraggio – con il lavoro del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) – da parte del ministero dell’Agricoltura con il progetto ‘BeeNet‘.

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