Progetto 'Imprendigreen' in collaborazione con Scuola universitaria Sant'Anna di Pisa e Enea

La “coscienza ambientale”, per le imprese che ci credono, diventa un “volano” per la crescita. E’ il pensiero del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli che si è tradotto nell’iniziativa ‘Imprendigreen’ 2024. Lo spirito con cui Confcommercio – in collaborazione con la Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa ed Enea, e con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica – lancia il progetto è infatti quello di accompagnare le imprese del terziario che credono nella transizione ecologica.

“Noi abbiamo un sistema industriale che sta diventando molto green perché è all’avanguardia – osserva il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin – siamo i migliori nel produrre, e anche il sistema commerciale sta diventando ancora più green. La sostenibilità è diventato un termine che può essere utilizzato su tutti i fronti, proprio perché è futuro e benessere”.

Oltre il 50% delle imprese del terziario che investono in green – si spiega in un’analisi ad hoc messa a punto da Confcommercio – hanno tra i 7 e i 15 dipendenti, mentre per le più piccole la strada della transizione ecologica è ancora faticosa”. I costi e la burocrazia sono dei freni: “non aiutano infatti a fare il grande salto per il 40% delle imprese; il 25% lamenta eccesso di burocrazia e norme di difficile comprensione e interpretazione”. Il 40% delle imprese sceglie “la sostenibilità per responsabilità ed impegno etico, il 32% adotta comportamenti sostenibili perché conviene, il 27,8% delle imprese lo fa anche per un miglioramento della reputazione verso clienti e fornitori”.

Ci sono buone notizie per le imprese più giovani: il 90% dei giovani imprenditori infatti dichiara “di voler promuovere la sostenibilità come parte integrante delle proprie attività. Per il 64% degli imprenditori green è sinonimo di riduzione dell’impatto ambientale, ma per il 44% significa anche attuare iniziative per supportare il benessere fisico e mentale dei dipendenti, e per il 42% progettare attività di formazione e crescita professionale”.

“Siamo convinti che non ci siano comportamenti sostenibili così piccoli da essere irrilevanti, siamo convinti che siano le azioni quotidiane quelle più incisive, a partire da quelle adottate dal sistema dell’impresa diffusa – rileva Sangalli – un ‘bollino’ come il nostro, per esempio, non cambia la vita oggi, ma è un segno tangibile che può incoraggiare quel cambiamento che permetterà di avere una vita migliore domani. La conoscenza e coscienza ambientale può rappresentare un volano di crescita per le nostre imprese”.

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