È quanto emerge dal un nuovo rapporto 'Electricity 2024' dell'Agenzia internazionale per l'energia (Aie)

Energie rinnovabili e nucleare non soltanto taglieranno il contributo dei combustibili fossili ma rappresenteranno quasi metà della produzione mondiale di elettricità al 2026. Questo, in sintesi, quanto emerge dal un nuovo rapporto ‘Electricity 2024‘ dell’Agenzia internazionale per l’energia (Aie). Il documento è l’ultima edizione dell’analisi annuale dedicata agli sviluppi e alle politiche del mercato elettrico; fornisce previsioni sulla domanda, l’offerta e le emissioni di CO2 del settore fino al 2026. Inoltre si fa presente nel rapporto che “le fonti pulite copriranno tutta la domanda aggiuntiva di elettricità mondiale nei prossimi tre anni”. L’energia nucleare è “sulla buona strada per raggiungere un nuovo massimo storico l’anno prossimo”. La previsione dell’Aie è che “le emissioni globali derivanti dalla produzione di elettricità diminuiranno del 2,4% nel 2024, seguite da diminuzioni minori nel 2025 e nel 2026″. Nel 2023 – si rileva – “i prezzi dell’elettricità sono stati generalmente più bassi che nel 2022. Il ritorno ai livelli precedenti la crisi energetica globale non avverrà prima del 2026”.

L’Aie prevede poi che “circa l’85% dell’aumento della domanda mondiale di elettricità fino al 2026 proverrà da Paesi esterni alle economie avanzate, in particolare Cina, India e Paesi del sud-est asiatico”. Secondo l’Aie “la produzione record di elettricità da fonti a basse emissioni – comprese le energie rinnovabili, come quella solare, eolica e idroelettrica, nonché l’energia nucleare – dovrebbe ridurre il ruolo dei combustibili fossili nel fornire energia. Si prevede che le fonti a basse emissioni rappresenteranno quasi la metà della produzione mondiale di elettricità entro il 2026, rispetto a una quota di poco inferiore al 40% nel 2023”.

Le energie rinnovabili – spiega l’Aie – “costituiranno più di un terzo della produzione totale di elettricità entro l’inizio del 2025, superando il carbone“. Inoltre “entro il 2025, si prevede che anche la produzione di energia nucleare raggiungerà il massimo storico a livello globale, man mano che la produzione dalla Francia aumenterà, diversi impianti in Giappone torneranno operativi, e nuovi reattori inizieranno le operazioni commerciali in molti mercati, tra cui Cina, India. Quando la quota di combustibili fossili nella produzione globale scenderà al di sotto del 60%, sarà la prima volta che andrà al di sotto di questa soglia“. Secondo il direttore esecutivo dell’Aie Fatih Birol “il settore energetico attualmente produce più emissioni di CO2 di qualsiasi altro nell’economia mondiale, quindi è incoraggiante che la rapida crescita delle energie rinnovabili e una costante espansione dell’energia nucleare siano insieme sulla buona strada per soddisfare l’aumento della domanda globale di elettricità nei prossimi tre anni. Ciò è in gran parte dovuto all’enorme slancio delle energie rinnovabili, con l’energia solare sempre più economica, e al sostegno derivante dall’importante ritorno dell’energia nucleare. Sebbene siano necessari ulteriori progressi, e rapidi, queste sono tendenze molto promettenti“. 

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