Ora la palla passa al Consiglio

Il Parlamento europeo ha approvato la sua posizione negoziale sulla proposta di regolamento ‘imballaggi’, volta a ridurre, riutilizzare e riciclare gli imballaggi di plastica nell’Ue. Un provvedimento che ha visto la contrarietà del governo e del centrodestra italiano, che contestano le ricadute che avrebbe sulla filiera degli imballaggi in plastica e l’introduzione del riuso al posto del riciclo, settore su cui il governo ritiene di aver già superato gli obiettivi Ue. Su 625 votanti 426 si sono espressi a favore, 125 contrari e 74 astenuti. Ora è il Consiglio Ue che dovrà definire la sua posizione negoziale, probabilmente nella seduta del 18 dicembre.

Il rapporto della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare comprende proposte per rendere gli imballaggi più facili da riutilizzare e riciclare, per ridurre gli imballaggi e i rifiuti non necessari e per incoraggiare l’uso di contenuti riciclati. I deputati vogliono vietare la vendita di borse di plastica molto leggere, a meno che non siano necessarie per motivi igienici, e l’uso delle cosiddette “sostanze chimiche per sempre” (sostanze alchiliche per e polifluorurate o PFAS) e del bisfenolo A, aggiunti intenzionalmente negli imballaggi a contatto con gli alimenti. Vogliono inoltre che i consumatori possano portare con sé il proprio contenitore per cibi e bevande da asporto. Nel 2018 l’imballaggio ha generato nell’Ue un fatturato di 355 miliardi di euro. Si tratta di una fonte di rifiuti in continua crescita, il totale dell’Ue è passato da 66 milioni di tonnellate nel 2009 a 84 milioni di tonnellate nel 2021. Nel 2021, ciascun europeo ha generato 188,7 kg di rifiuti di imballaggio all’anno, una cifra che si prevede aumenterà fino a 209 kg nel 2030 senza misure aggiuntive.

Il Parlamento ha sostenuto obiettivi generali di riduzione degli imballaggi proposti nel regolamento: il 5% entro il 2030, il 10% per il 2035 e il 15% entro il 2040. I deputati hanno poi proposto obiettivi specifici di riduzione dei rifiuti per gli imballaggi in plastica (10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040). I deputati vogliono vietare la vendita di sacchetti di plastica molto leggeri (inferiori a 15 micron), a meno che non siano necessari per motivi igienici o forniti come imballaggio primario per alimenti sfusi, per aiutare a prevenire lo spreco di cibo. Vogliono inoltre limitare fortemente l’uso di alcuni formati di imballaggio monouso, le confezioni in miniatura degli hotel per i prodotti da toilette e le pellicole termoretraibili per le valigie negli aeroporti. Per prevenire effetti negativi sulla salute, i deputati chiedono di vietare l’uso delle cosiddette “sostanze chimiche per sempre” aggiunte intenzionalmente (sostanze alchiliche per- e polifluorurate o PFAS) e del bisfenolo A negli imballaggi a contatto con gli alimenti. 

Nel testo adottato, i deputati chiariscono i requisiti per il riutilizzo o la ricarica degli imballaggi. I distributori finali di bevande e cibi da asporto nel settore della ristorazione (inclusi hotel, ristoranti e bar) dovrebbero offrire ai consumatori la possibilità di portare e utilizzare il proprio contenitore. Le norme adottate dai deputati prevedono che tutti gli imballaggi siano riciclabili e rispondano a una serie di criteri rigorosi da definire attraverso la legislazione secondaria. Sono previste alcune eccezioni temporanee, ad esempio per gli imballaggi alimentari in legno e cera. I deputati vogliono infine che i Paesi dell’Ue garantiscano la raccolta differenziata del 90% dei materiali contenuti negli imballaggi (plastica, legno, metalli ferrosi, alluminio, vetro, carta e cartone) entro il 2029.La relatrice Frédérique Ries (Renew) ha dichiarato: “Il Parlamento sta inviando un messaggio forte a favore di una revisione completa del mercato europeo degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio. Questa legislazione è essenziale per la competitività e l’innovazione europea e allinea le ambizioni ambientali alla realtà industriale. Insieme a politiche efficaci di riutilizzo e riciclaggio, ci assicuriamo che gli imballaggi siano sicuri per i consumatori, aggiungendo il divieto di utilizzare sostanze chimiche nocive negli imballaggi alimentari, in particolare i Pfas”.

 

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