Analisi dell'Associazione dei produttori europei. In terza posizione la Francia con 37.128 stazioni, segue la Svezia con 25.197, e l'Italia con 23.543

La metà delle stazioni di ricarica per auto elettriche nell’Unione europea si trova in due Paesi, in Olanda con 90.284 stazioni e in Germania con 59.410. Lo afferma l’Acea – l’Associazione delle industrie automobilistiche europee e che rappresenta i produttori europei. In terza posizione si piazza la Francia con 37.128 stazioni; seguono Svezia con 25.197, e Italia con 23.543.
Quelli che hanno meno stazioni di ricarica sono Cipro (57), Malta (98), Lituania (207), Estonia (385) e Lettonia (420). L’analisi dell’Acea si concentra sul divario tra i Paesi; ne emerge per esempio che l’Olanda, il Paese con più infrastrutture, ha quasi 1.600 volte più punti di ricarica rispetto al Paese con meno infrastrutture (Cipro), e la conferma arriva dal fatto che “i soli olandesi hanno tanti caricatori quanti 23 Stati membri messi insieme”.
C’è anche una spaccatura relativa alla distribuzione ‘geografica’ tra i Paesi dell’Europa centrale e orientale, e quelli dell’Europa occidentale. E anche se negli ultimi cinque anni si sia registrato “un forte aumento del numero di punti di ricarica nell’Ue (+180%), il numero totale (307mila) è molto inferiore a quello necessario”.
Entro il 2030 servirebbero fino a 6,8 milioni di punti di ricarica pubblici per raggiungere la riduzione del 55% di CO2 proposta per le auto. Secondo l’Acea arrivare a quasi 7 milioni di punti di ricarica significherebbe ottenere una crescita di oltre 22 volte in meno di 10 anni.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata