Due tribunali avevano bloccato i dazi ma per uno Trump ha vinto il ricorso. Lui: "Se la sentenza fosse mantenuta distruggerebbe il potere presidenziale"
E’ ancora caos dazi negli Stati Uniti, con l’amministrazione Trump, la Corte Suprema e vari tribunali federali coinvolti in un botta e risposta giuridico che va avanti da giorni con diversi rimpalli. Giovedì 28 maggio un tribunale federale ha bloccato il presidente Donald Trump dall’imporre dazi doganali estesi sulle importazioni utilizzando una legge sui poteri d’emergenza.
La decisione di un tribunale federale per lo stop ai dazi e il ricorso di Trump
La sentenza, emessa da una giuria di tre giudici della tribunale del commercio internazionale con sede a New York, è arrivata dopo diverse cause legali che sostenevano che Trump avesse oltrepassato la sua autorità, lasciando la politica commerciale statunitense soggetta ai suoi capricci e scatenando il caos economico. Almeno sette cause legali hanno contestato i dazi, che rappresentano il fulcro della politica commerciale di Trump. I dazi, in genere, devono essere approvati dal Congresso, ma Trump sostiene di avere il potere di agire perché i deficit commerciali del paese costituiscono un’emergenza nazionale.
Il presidente ha imposto in un certo momento dazi alla maggior parte dei paesi del mondo, provocando sconvolgimenti nei mercati finanziari. I ricorrenti sostengono che l’International Emergency Economic Powers Act del 1977 non autorizzi l’uso dei dazi. E, anche se lo facesse, affermano che il deficit commerciale non soddisfa il requisito della legge secondo cui un’emergenza può essere dichiarata solo in presenza di una “minaccia insolita e straordinaria”. Gli Stati Uniti registrano un deficit commerciale con il resto del mondo da 49 anni consecutivi.
Il giorno stesso l’amministrazione Trump ha presentato ricorso contro la decisione che bloccava la maggior parte dei dazi del presidente Donald Trump. L’Amministrazione Trump ha presentato un “appello di emergenza” contro la decisione dei giudici che hanno dichiarato illegittimi gran parte dei dazi imposti da Donald Trump. Lo ha riferito la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavbitt. “In ultima analisi”, ha detto la funzionaria, la decisione finale “spetterà alla Corte Suprema”.
Un secondo tribunale blocca i dazi di Trump
Un secondo tribunale federale ha bloccato gran parte dei Dazi imposti da Donald Trump, affermando che il presidente non può invocare unilateralmente l’autorità per emanare le tariffe dichiarando emergenze nazionali il deficit commerciale e il traffico di fentanyl. La sentenza del giudice federale Rudolph Contreras, nominato dall’ex presidente Obama e in servizio nella capitale, arriva poche ore dopo che la Corte per il Commercio Internazionale degli Stati Uniti aveva bloccato una serie di annunci tariffari di Trump. L’Amministrazione ha rapidamente presentato ricorso contro entrambe le sentenze.
Trump vince il ricorso in appello
Intanto l’Amministrazione Trump ha vinto il 29 maggio il primo ricorso contro lo stop imposto ai dazi da due tribunali federali Usa. Una corte di appello federale ha bocciato la prima ordinanza imposta alla politica commerciale della Casa Bianca dalla US Court of International Trade di New York. Rimane al momento in vigore l’altro stop imposto da un giudice federale di Washington. Dc. “Le sentenze e le ingiunzioni permanenti emesse dalla Corte del commercio internazionale in questi casi sono temporaneamente sospese fino a nuovo avviso mentre questa corte esamina i documenti di istanza”, si legge nell’ordinanza.
La reazione di Trump, che spera ancora nella Corte Suprema
“La sentenza della Corte del commercio internazionale degli Stati Uniti” sui dazi “è così sbagliata e così politica. Speriamo che la Corte Suprema annulli questa orribile decisione, che minaccia il Paese, rapidamente e in maniera decisiva. Non si deve permettere ai ‘truffatori’ dietro le quinte di distruggere la nostra Nazione!”. Lo scrive in un post sul social Truth il presidente degli Usa, Donald Trump. “È solo odio per Trump? Quale altro motivo potrebbe esserci?”, aggiunge l’inquilino della Casa Bianca. E ancora: “La terribile decisione prevedeva che avrei dovuto ottenere l’approvazione del Congresso per queste tariffe. In altre parole, centinaia di politici si sarebbero seduti a Washington per settimane, o persino mesi, cercando di giungere a una conclusione su quanto imporre agli altri Paesi che ci trattano ingiustamente”.
“Se fosse mantenuta, questa decisione – ha scritto ancora Trump – distruggerebbe completamente il potere presidenziale: la presidenza non sarebbe più la stessa! Questa decisione è stata salutata con favore in tutto il mondo da ogni Paese, fatta eccezione per gli Stati Uniti d’America. Giudici di sinistra radicale, insieme ad alcune persone molto cattive, stanno distruggendo l’America. Con questa decisione, il nostro Paese perderebbe migliaia di miliardi di dollari, denaro che renderebbe l’America di nuovo grande. Sarebbe la sentenza finanziaria più severa mai inflitta a noi come nazione sovrana. Il presidente degli Stati Uniti deve avere il potere di proteggere l’America da coloro che le stanno arrecando danni economici e finanziari”.
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