L'assalitore inviò un mail con il manifesto anti-immigrati alla premier Ardern prima dell'attacco

Brenton Tarrant, 28enne australiano responsabile della strage in due moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda, ha fatto un gesto usato dai suprematisti bianchi entrando in aula, il segno di 'ok' capovolto. È rimasto impassibile con le manette ai polsi e la divisa del carcere mentre il giudice ha letto le accuse. 

Secondo quanto rivelato dalla Cnn, l'ufficio della premier neozelandese Jacinda Ardern ha ricevuto una mail contenente il manifesto di Tarrant pochi minuti prima dell'attacco alle moschee. Il capo ufficio stampa di Ardern, Andrew Campbell, ha precisato che l'indirizzo di posta al quale il documento di oltre 87 pagine è stato inviato è "generico" e gestito dallo staff della premier, che non aveva quindi visto la mail.

Il manifesto conteneva messaggi anti-immigrati e anti-musulmani ed è stato pubblicato online prima dell'attacco.

Imam – "Amiamo ancora questo Paese", ha detto Ibrahim Abdul Halim, imam della moschea del sobborgo di Linwood, all'indomani dell'attacco a Christchurch. L'imam ha asicurato che gli estremisti "non toccheranno mai la nostra fiducia".

La premier Ardern – La prima ministra Jacinda Ardern ha fatto sapere che nei prossimi giorni "saranno presi provvedimenti per la sicurezza della Nuova Zelanda. "Sarà necessarie rivedere le leggi per il controllo delle frontiere e il porto d'armi", ha detto. Il killer, che aveva il porto d'armi, non era sotto l'attenzione dei servizi segreti o della polizia per motivi legati all'estremismo, ha aggiunto la premier.

 Le vittime provengono da tutto il mondo musulmano, ha proseguito Ardern sottolineando l'impatto globale della strage. La premier ha comunicato infine che il suo governo sta lavorando con funzionari consolari di paesi tra cui "Pakistan, Turchia, Arabia Saudita, Bangladesh, Indonesia e Malesia", per affrontare le conseguenze dell'attacco

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata