Los Angeles (California, Usa), 13 ott. (LaPresse/AP) – Il medico accusato dell’omicidio colposo di Michael Jackson, Conrad Murray, ha commesso una serie di negligenze e non ha trattato il cantante con l’adeguato codice che vige tra medico e paziente. Lo ha detto Nader Kamanger, esperto del sedativo propofol che avrebbe causato il decesso di Jackson. Interrogato dall’avvocato difensore J. Michael Flanagan, l’esperto di medicinali per l’insonnia ha detto alla giura che Murray ha fallito sotto diversi punti di vista. Non ha chiamato il 911 abbastanza in fretta, non ha tenuto la documentazione medica del paziente e non ha cercato di capire la diagnosi della mancanza di sonno di Jackson. Inoltre Murray non avrebbe mai dovuto somministrare propofol al cantante come rimedio contro l’insonnia. Kamanger ha aggiunto che il medico ha lasciato da solo Jackson nella sua stanza da letto il giorno del decesso con una serie di medicinali vicino a lui. La morte del cantante, avvenuta il 25 giugno del 2009, è stata “una complicazione prevedibile”, ha concluso l’esperto. Se sarà condannato, Murray rischia un massimo di quattro anni di carcere e il divieto di esercitare la professione.

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