Gerusalemme, 21 ott. (LaPresse/EFE) – Una donna palestinese è stata ferita dagli spari dei soldati israeliani dopo essersi avvicinata a una colonia ebraica nel nord della Cisgiordania, pare per compiere un accoltellamento. Lo riferisce l’esercito. Intorno alle sei del mattino i militari “hanno ricevuto informazioni di una donna sospetta armata di coltello che si è avvicinata all’insediamento di Yitzar. Le forze sono giunte sul posto, hanno invitato la sospettata a fermarsi, hanno esploso alcuni spari di avvertimento in aria e, dopo che lei si è rifiutata di obbedire, hanno sparato contro la sospettata”, comunica l’esercito israeliano in una nota, aggiungendo che la donna è rimasta ferita.

Ieri sono avvenuti altri tre episodi di violenze, fra accoltellamenti e tentati accoltellamenti, tutti in Cisgiordania, in cui i quattro aggressori sono stati uccisi. Tre degli attacchi sono avvenuti nel distretto di Hebron, nel sud del territorio palestinese, mentre il quarto è avvenuto vicino al blocco di colonie di Gush Etzion, a sud di Betlemme. Per oggi nella regione di Hebron sono stati dichiarati lo sciopero generale e la Giornata dell’ira, in segno di protesta contro le uccisioni dei palestinesi. Secondo fonti sanitarie, sono saliti a 49 i palestinesi morti nelle ultime tre settimane, circa la metà dei quali in attacchi contro israeliani, con coltelli o armi da fuoco. Oltre 1.500 palestinesi sono rimasti feriti, durante attacchi o tentati attacchi o negli scontri scoppiati a Gaza, in Cisgiordania e Gerusalemme Est. Il bilancio delle vittime israeliane è invece di otto morti e circa 150 feriti.

Il segretario generale delle Nazioni unite intanto, Ban Ki-moon, è arrivato in Medioriente ieri per una visita a sorpresa mirata a “placare gli animi” e a chiedere a entrambe le parti il possibile per frenare l’ondata di violenze, che è cominciata il 1° ottobre. Ieri Ban Ki-moon ha incontrato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che oggi sarà in Germania, mentre oggi Ban si sposterà a Ramallah per incontrare il presidente palestinese Mahmoud Abbas. Il segretario Onu ha invitato le due parti a riavviare i negoziati di pace, in stallo da oltre un anno e mezzo, e ha chiesto la “fine dell’occupazione”, affermando che “questo conflitto deve finire”. A Netanyahu Ban ha detto che “le azioni unilaterali non fanno che far proseguire la spirale di violenza” e che “le misure di sicurezza possono essere controproducenti e generare più frustrazione”. Netanyahu, dal canto suo, ha assicurato che Israele “deve difendere i suoi cittadini” e ha negato che da parte dello Stato ebraico ci sia un uso eccessivo della forza. Prima di incontrare il capo del governo, Ban aveva incontrato il presidente israeliano Reuven Rivlin.

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