Londra (Regno Unito), 25 giu. (LaPresse) – Nei centri ricerca della università inglese di Bath alcuni tecnici hanno ricavato del carburante per auto dai residui di caffè. Pubblicata nei dettagli sulla rivista Energy Fuels e sul Daily Mail, la procedura utilizzata (chiamata transesterificazione) ha permesso di ottenere un bio-combustibile capace di alimentare i motori a scoppio con un potere inquinante molto ridotto rispetto ai classici derivati del petrolio.

Per produrre 2 litri del singolare carburante, occorrono circa 10 kg di polvere di scarto che rimane durante la raffinazione dei chicchi di caffè. Da questa, mettendola a bagno in un apposito solvente organico, viene estratto una sorta di olio che “vanta – come ha spiegato Chris Chuck, uno dei ricercatori – delle proprietà simili alle materie prime necessarie nella produzione dei bio-carburanti”.

A differenza, però, che queste ultime vengono coltivate allo scopo, mentre gli scarti del caffè sono dei rifiuti da smaltire. Lo stesso Chuck ribadisce non a caso che questo metodo potrebbe servire alle stesse torrefazioni per generare il carburante necessario ad alimentare i veicoli per le consegne.

Mentre il Daily Mail si spinge ancora oltre ipotizzando che in un futuro aziende come Starbucks, Café Nero e Costa Coffee sfideranno a suon di chicchi le compagnie petrolifere Shell, BP ed Esso. Staremo allora a vedere come finirà, tuttavia per adesso quest’ultima ipotesi sembra un po’ azzardata.

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