Le forze irachene hanno ripreso il controllo di sei distretti nella zona est di Mosul, 200 morti e 400 ostaggi

Le forze di sicurezza irachene hanno ripreso il controllo di sei distretti nella zona est di Mosul dopo una serie di duri scontri contro i militanti dello Stato islamico. Lo fa sapere una fonte delle forze di sicurezza. Centinaia di commando del Servizio anti-terrorismo e dell'esercito iracheno, spiega la fonte, hanno ripreso il controllo dei distretti di Aden, Samah, Karkukli, al-Khadraa, al-Ikhaa e al-Quds. Le truppe hanno alzato la bandiera sui principali edifici delle area riconquistate mentre i combattimenti sono ancora in corso nel distretto adiacente di Karamah. L'offensiva per la ripresa di Mosul è scattata lo scorso 17 ottobre, annunciata direttamente dal primo ministro iracheno Haider al-Abadi.

ESECUZIONI SOMMARIE. Intanto i militanti dello Stato islamico continuano a condurre esecuzioni di massa nella città e nei dintorni. Questa settimana hanno ucciso in questo modo almeno 230 persone, tra cui una cinquantina di propri militanti. Lo fa sapere l'Onu. I jihadisti uccisi erano accusati di diserzione, mentre altre 180 vittime erano vecchi impiegati pubblici uccisi dall'Isis prima del ritiro dei militanti da Kokjali, località a est di Mosul.

PORTA A PORTA.  I militanti dello Stato islamico stanno chiedendo alle famiglie della città irachena di consegnare loro i bambini maschi dai nove anni in su, per farli entrare nella fila del gruppo jihadista. Lo denuncia l'Onu, attraverso Ravina Shamdasani, portavoce per i diritti umani. I jihadisti, ha spiegato, bussano "porta a porta" e in altri casi danno l'ordine attraverso degli altoparlanti installati su veicoli che circolano per la città. I militanti minacciano che chi disobbedirà verrà punito.

SCUDI UMANI. I militanti dell'Isis hanno deportato circa 1.600 persone dalla città di Hammam al-Alil a Tal Afar per utilizzarle probabilmente come scudi umani durante gli attacchi aerei della coalizione internazionale nei dintorni di Mosul. Alcuni di loro potrebbero essere trasferiti per lo stesso motivo in Siria. Lo ha riferito sempre la portavoce dell'Agenzia Onu per Diritti umani, Ravina Shamdasani. Secondo la diplomatica mercoledì altre 150 famiglie sono state trasferite da Hammam al-Alil a Mosul.

200 MORTI. I militanti hanno preso in ostaggio circa 400 donne curde, yazide e sciite a Tal Afar, e hanno probabilmente ucciso oltre 200 persone a Mosul. Le Nazioni unite hanno fatto sapere inoltre che i bombardamenti della coalizione internazionale hanno ucciso diversi civili, tra cui, mercoledì sera, quattro donne e altre 17 persone nel quartiere di Qudus, ad est di Mosul.

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