Un colpo da quasi 90 milioni di euro: è il clamoroso furto al Louvre, che, si è scoperto in questi giorni, potrebbe essere stato agevolato da una clamorosa falla nella sicurezza informatica. Secondo quanto rivelato da alcuni media francesi, la password per accedere ai server di videosorveglianza del museo era, fino al 2014, proprio “Louvre”. Anche la ministra della Cultura francese nei giorni scorsi ha parlato di “cronica sottovalutazione del rischio” da parte del museo francese. I ladri hanno rubato nove pezzi della collezione di gioielli di Napoleone e dell’Imperatrice e sono poi fuggiti in scooter. L’azione è durata sette minuti, ha detto il ministro dell’Interno francese Laurent Nuñez.
La password sconcertante: ‘Louvre’
La rete informatica del museo parigino era effettivamente esposta, secondo diverse inchieste dei media d’Oltralpe, a vulnerabilità gravi. La principale, proprio la password ‘Louvre’. Un rapporto dell’Agenzia nazionale per la sicurezza informatica, già nel 2014, aveva avvertito che chi avesse avuto accesso al sistema avrebbe potuto “rendere più facile il furto di opere d’arte”.
La ministra della Cultura, Rachida Dati, ha parlato apertamente di “errori sistemici e di lunga durata”. Cresce la pressione sui vertici del museo, mentre i controlli sulla sicurezza informatica e fisica vengono rafforzati.
La polizia francese prosegue gli accertamenti su più fronti, mentre il museo ha annunciato una revisione dei propri sistemi di sicurezza.
Il punto sulle indagini
Mentre i gioielli sono ancora introvabili, proseguono intanto le indagini, e sono al momento quattro le persone incriminate. Oltre ai primi due uomini fermati nei giorni immediatamente successivi al furto, una donna di 38 anni è stata accusata di complicità in rapina organizzata ai danni del Museo del Louvre e di associazione a delinquere. La donna ha negato con forza il proprio coinvolgimento nel furto. Anche un uomo di 37 anni è stato accusato formalmente di rapina organizzata e associazione a delinquere. È già noto alla giustizia, in particolare per reati di furto. Altre tre persone, fermate nei giorni scorsi, sono state rilasciate dalla polizia senza accuse a carico. Si tratta delle cinque persone che erano state fermate il 29 ottobre in “luoghi diversi” a Parigi e dintorni.

