Polonia, iniziata l’operazione Nato ‘Sentinella Est’

Polonia, iniziata l’operazione Nato ‘Sentinella Est’
Korzeniewo, Polonia, 4 marzo 2024. Un soldato tedesco della Bundeswehr durante un’esercitazione militare Nato. Photo by: Sebastian Kahnert/picture-alliance/dpa/AP Images

La missione servirà a rafforzare la posizione dell’Alleanza sul fianco orientale

E’ iniziata l’operazione della Nato ‘Sentinella Est’. Lo ha annunciato il vicepremier e ministro della Difesa della Polonia Wladyslaw Kosiniak-Kamysz precisando che servirà a difendere “la sicurezza dell’Europa” e a rafforzare la posizione dell’Alleanza sul fianco orientale.

Il vicepremier, parlando a una cerimonia per le celebrazioni della Giornata delle Forze Terrestri a Cracovia, ha ringraziato gli alleati. “La loro attività nella notte tra il 9 e il 10 settembre è stata impressionante: compatibilità, operatività, perfetta combinazione di capacità. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato: le forze aeree del Regno dei Paesi Bassi, i nostri alleati italiani e della Repubblica Federale di Germania, tutti coloro che hanno dichiarato il loro sostegno, in primis gli Stati Uniti, i Paesi nordici e baltici, tutta l’Europa occidentale, la Francia e il Regno Unito. Ringrazio tutti coloro che si sono impegnati per la causa comune”, ha dichiarato, come riporta il ministero della Difesa polacco su X. 

Polonia lancia un’operazione aerea preventiva

Aerei polacchi e alleati sono stati schierati in un’operazione “preventiva” nello spazio aereo polacco a causa della minaccia di attacchi con droni nelle zone limitrofe dell’Ucraina. L’aeroporto della città di Lublino, nella Polonia orientale, è stato chiuso. Questo pomeriggio il comando operativo dell’esercito polacco ha pubblicato sul social X che i sistemi di difesa aerea e di ricognizione terrestri erano in stato di massima allerta.

Ha sottolineato che “queste azioni sono di natura preventiva” e mirano a garantire la sicurezza dello spazio aereo polacco e a proteggere i cittadini del Paese. Anche il primo ministro polacco Donald Tusk ha pubblicato che erano iniziate “operazioni aeree preventive” nello spazio aereo polacco a causa della minaccia rappresentata dai droni russi che operano nelle zone vicine dell’Ucraina.

Zelensky: “Proteggere i cieli di Ucraina, Polonia e Romania dalle minacce russe”

Nel frattempo Volodymyr Zelensky invita l’Occidente a proteggere i cieli di Kiev, Varsavia e Bucarest dalla minaccia di Mosca. “Offriamo ai nostri partner un modo per costringere la Russia a porre fine al suo terrore aereo: proteggere insieme i cieli. Proteggere l’Ucraina e i nostri vicini, Polonia e Romania, dalle minacce russe nei cieli. Con i sistemi e gli aerei statunitensi, integrati con l’Europa, possiamo privare la guerra di Putin di significato e costringerla a finire”, ha detto su X il presidente ucraino, riportando il discorso pronunciato all’incontro annuale della Strategia Europea di Yalta a Kiev.

Zelensky ha lamentato che non ci sono state conseguenze per la Russia dopo “l’attacco con droni contro la Polonia“. “È stato deliberato. Diciannove droni russi contro la Polonia dal territorio di due Stati, Ucraina e Bielorussia, durante le esercitazioni militari russe in Bielorussia. La Nato ha fatto decollare i suoi jet. Eppure, nessuna conseguenza per la Russia“, ha affermato il leader ucraino rimarcando che l’obiettivo di Putin è “l’occupazione di tutta l’Ucraina”.

“Scambiare territori o ripristinare i rapporti commerciali con lui, come alcuni potrebbero pensare, non porrà fine alla guerra. La macchina da guerra russa si fermerà solo quando finirà il carburante. Putin si fermerà solo quando sentirà che le sue risorse stanno davvero finendo”, ha detto ancora Zelensky sostenendo che la Russia deve credere che l’Occidente non permetterà che la guerra continui. “È necessaria una forte pressione, affinché l’obiettivo di Putin non sia più quello di occupare l’Ucraina o qualsiasi altro Paese, ma quello di preservare la sua economia, il suo sistema, ciò per cui ha vissuto in tutti questi anni”, ha aggiunto chiedendo poi che venga preservato “l’isolamento della Russia” con sanzioni, dazi e la confisca dei beni. 

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